Renzo Baricelli Redazione – marzo 2020 – Mio contributo per la discussione congressuale di Sinistra Italiana
Non siamo nati per guardare indietro.
Non siamo reduci,. Non siamo nostalgici.
Siamo coerentemente di sinistra e quindi con i lavoratori.
Siamo coerentemente ecologisti, per lo sviluppo di una economia che rispetti la salute e l’ambiente, che non sia permesso a nessuno di avvelenare l’aria, l’acqua, i territori agricoli e urbani.
Siamo coerentemente per la libertà. Non per quella dei nuovi schiavisti nel mondo e in Italia; non quella di fregarsene della sicurezza delle persone nei luoghi di lavoro; non quella di ingannare; non quella dello super sfruttamento dei lavoratori.
La libertà è responsabilità: sono libero di guidare una automobile ma nell’obbligo di rispettare il codice della strada e, comunque, di non mettere in pericolo la vita di alcuno. Perciò vogliamo che alla libertà economica e di impresa siano fatti rispettare gli obblighi costituzionali della utilità sociale.
Ma non siamo visti così.
Non è colpa dei giovani, stufi, preoccupati del presente e del futuro, risentiti e incazzati di questo andazzo dal quale vogliono uscire.
Non è colpa dei pensionati protagonisti e memori di tante battaglie ma non vedono più la sinistra che hanno conosciuto nei decenni delle lotte e delle faticose conquiste. E molti si lasciano lusingare da falsi profeti che promettono pronte soluzioni per tutto.
Noi siamo la speranza di un oggi migliore e del domani. Ma non ci vedono così.
Anzi ci fanno responsabili delle cose che non vanno, perché ai loro occhi potevamo difenderli e, ai loro occhi, non lo abbiamo fatto.
Noi abbiamo denunciato i guasti della mala politica, della corruzione, dei privilegi. Noi abbiamo denunciato i limiti dell’agire politico svuotato dal rapporto con i lavoratori.
Ma come ci vedono e cosa pensano di noi gli operai e i lavoratori frammentati in tante piccole imprese?
Le ansie, le sofferenze, i bisogni, le speranze, facciamole diventare progetto e lotta politica che si articola e coordina a ogni livello. Questa, per un partito come Sinistra Italiana è la prima delle urgenze nazionali. Era vero dieci anni fa come cinque anni fa. Ed è ancor più vero oggi!
E lo è per chiunque a sinistra abbia senso di responsabilità per la coesione sociale e l’avvenire del sistema democratico, quello sancito nella Costituzione della Repubblica che vogliamo vedere attuata.
Se il sistema democratico non riuscisse a trovare risposte appropriate allora esso corre il rischio di venire travolto dall’ondata di protesta guidata dalle destre alle quali non stanno certo a cuore le istituzione democratiche costituzionali. Guai se si permettesse ai mestatori della destra di saldare il malessere popolare alle loro azioni eversive.
A me pare che costoro non scherzino. Li abbiamo visti e sentiti, chi se la sente di sottovalutare i pericoli?