In merito ai recenti attacchi ed alle recenti polemiche (vedi comunicato stampa del PD) la stampa cittadina ha ripreso alcune dichiarazioni rilasciate dalla società. Ecco il punto di vista del Geas: «Il Geas Nuoto ha fatto di tutto per garantire alla cittadinanza una piscina aperta e a noi lavoratori un’occupazione in extremis. Cosa ha fatto l’amministrazione per salvaguardare l’equilibrio economico della società previsto nell’attuale contratto in essere. Perché fare di tutto per affossare una società storica di Sesto? Dal 28 settembre 2011 Geas Nuoto ha iniziato a gestire le piscine per conto di Fin. La convenzione stipulata ci ha messo in difficoltà subito. Il contratto e stato firmato dalle parti il 26 aprile 2012: per 7 mesi tutta la responsabilità e le spese sono state a carico di Geas. E previsto un corrispettivo mensile da parte del Comune a Finche poi a sua volta lo eroga a Geas, Solo dopo la firma, il club ha potuto ricevere quanto gli spettava: quasi tutta la stagione ha dovuto rispondere di tutto e per garantire lo stipendio ai lavoratori ha creato ritardi nei pagamenti dei fornitori. A ottobre 2013 l’amministrazione decide di prorogare la convenzione. Si firma il 2 luglio 2014: per 9 mesi la responsabilità e stata solo di Geas Nuoto che per tutta la stagione non ha percepito un euro di contributo. Eppure ci sono stati gli accessi gratuiti agli anziani, ai disabili e ai centri estivi, stimati lo scorso anno in oltre lOOmila biglietti. Poi le quote ridotte per le associazioni sportive sestesi: Per l’attività agonistica il contributo per corsia e inferiore a un ingresso per il nuoto libero. Infine, le quote per la partecipazione ai corsi nuoto e all’ingresso libero sono stabilite dalla stessa amministrazione e non da noi. Oltre a questo, la stagione estiva 2014 e stata disastrosa. La Carmen Longo e stata un pozzo senza fondo. Difficile non fare un buco nell’acqua. Ben presto ci siamo accorti che il Comune ci aveva tolto degli spazi acqua per noi remuneratiyi per destinarli ad altra associazione sportiva. E solo il 20 maggio, cioè a pochi giorni dall’apertura, si sono degnati di dirci che la Carmen Longo non avrebbe aperto”.