Sesto, Piccoli & Grandi: lettera all’amministrazione

Le Educatrici e le Coordinatrici dei servizi educativi comunali di Sesto San Giovanni

Nordmilanotizie condivide la lettera sottoscritta da Educatrici e Coordinatrici dei nidi della nostra città, che per tramite delle organizzazioni sindacali è stata inviata il 14/11, unitamente a una richiesta di incontro.

Alla c.a. del Sindaco, Roberto Di Stefano
Alla c.a. dell’Assessore, Angela Tittaferrante
Alla c.a. della Giunta Comunale
Alla c.a. del Consiglio Comunale

Ci preme scrivere poiché è a noi caro il bisogno di confrontarci con chi, da giugno, ha preso in mano il governo della nostra città ed è chiamato a portare avanti delle scelte politiche importanti rispetto ai servizi rivolti alla cittadinanza e quindi alla possibilità, attraverso queste scelte, di definire quali valori etici ed estetici nutrire e veicolare con i cittadini che quotidianamente vivono i servizi, pensati e realizzati per e con loro. Caro perché ci sta a cuore quelle che saranno le vostre scelte, dettate dal vostro modo di osservare e interpretare i bisogni dei cittadini, in relazione ai vincoli e alle risorse presenti nel territorio di questa nostra grande città: istituzionali, normativi ed economici, ma anche umani.

L’oggetto d’attenzione, di natura “pubblica”, che vogliamo portare “alla luce” e a cui vogliamo poter dar voce corale, è la realtà dei servizi educativi comunali della nostra città, presenti sul territorio sestese da tantissimi anni.

Servizio pubblico e non attività privata! servizi che sono stati realizzati dalla volontà politica, istituzionale che, nel corso di molteplici anni, è stata capace di osservare la realtà cittadina, i bisogni e i desideri delle famiglie, dei genitori, dei bambini: tutti soggetti che hanno cara la crescita di se stessi e dei loro figli, non solo in una dimensione privatistica e intima, ma in una dimensione sociale e collettiva.

Questa è la dimensione che si realizza nella possibilità di costruire relazioni significative all’interno di luoghi educativi intenzionalmente pensati e curati da personale formato e a loro volta curato dall’ente pubblico che sceglie, con impegno, di investire ed essere garante della crescita dei suoi cittadini, mantenendo la gestione ed il controllo di questi servizi.

Servizio pubblico e non attività privata! perché realizzati, portati avanti e migliorati grazie alla “con-partecipazione” di tanti uomini e donne, piccoli e grandi, lavoratori del servizio e cittadini fruitori dello stesso che nel confronto quotidiano sulle problematiche della cura e dell’educazione, cercano insieme delle possibilità per affrontare le diverse esperienze di vita familiare e del servizio stesso.

Attraverso questo continuo processo d’incontro e di scambio le persone, insieme, hanno contribuito alla co-costruzione di una cultura dell’infanzia cittadina, manifesta nelle prassi quotidiane di tanti piccoli gesti che compongono la “comunità di pratica” di ogni singolo servizio educativo, realizzata al suo interno e riverberata all’esterno, nei diversi contesti cittadini.

Servizio pubblico e non attività privata! perché attento a raccogliere i bisogni e i desideri dei suoi cittadini senza alcun tipo di discriminazione, come stabilito dagli articoli 2 e 3 della Costituzione Italiana. Attuando questi principi il servizio pubblico è un investimento collettivo, garantisce possibilità nel presente e nel futuro ad ogni cittadino e alla cittadinanza: permette di creare esperienze concrete, vissute nel presente, di socializzazione, di cura e di educazione che i cittadini saranno in grado di capitalizzare come risorse in funzione di esperienze future, di cittadinanza attiva, nei diversi contesti sociali che attraverseranno nei loro diversi percorsi di vita.

Servizio pubblico e non attività privata! perché in linea con i principi sottoscritti dallo Stato Italiano nella Convenzione Internazionale della Dichiarazione dei Diritti dell’Infanzia, L. 176/91 che negli articoli 2, 3, 6, 12 pone in primo piano l’interesse del bambino rispetto a qualsiasi altro aspetto. Crediamo fortemente in questi valori che si possono attuare nel servizio pubblico, valori che si manifestano in tutte le nostre pratiche quotidiane, nell’incontro con tutti i cittadini, piccoli e grandi, che ogni giorno possono varcare la soglia dei servizi educativi, grazie all’impegno degli amministratori che hanno scelto di mantenerli in vita, nonostante le tante difficoltà che da sempre accompagnano queste strutture socio-educative.

Per questi motivi, per la cura e la passione che abbiamo imparato a nutrire e a coltivare, nonostante le tante fatiche e le tante incertezze che da anni accompagnano il nostro lavoro, vi chiediamo con determinatezza e con chiarezza di comunicare, con noi e con tutti i cittadini, in merito a quali potrebbero essere i cambiamenti istituzionali che potrebbero coinvolgere i servizi educativi comunali. Abbiamo e continuiamo a sentire, da parte di colleghi del Comune, da parte delle famiglie e dei cittadini, affermazioni circa il possibile passaggio di esternalizzazione e/o di chiusura di alcuni servizi educativi, non solo degli asili nido.

Esterrefatte, spaesate, frastornate e molto preoccupate di fronte a queste insistenti voci, non smentite ufficialmente dai voi, crediamo importante e indispensabile ricevere delle informazioni e delle risposte chiare dal nostro assessore e dal nostro sindaco, da chi ha scelto di governare la nostra città e sceglie quale orientamento politico portare avanti in una prospettiva futura.

La cittadinanza non è una condizione data all’uomo; per compiersi e realizzarsi necessita di un esplicito ed intenzionale processo educativo che non può costruirsi in luoghi isolati tra relazioni private, ma può e deve realizzarsi nelle sue potenzialità in contesti sociali, in-vestiti di relazioni pubbliche, pensati e realizzati da uno sguardo condiviso e da significati confrontati, attraverso una tensione collettiva che sia sempre politica, etica ed estetica. Per questo i servizi educativi rivolti all’infanzia e alle famiglie sono servizi su cui è assolutamente necessario investire, direttamente: non si possono chiudere o lasciarne la gestione in mano ad altri!

Investire nei servizi socio-educativi è sempre stato un compito gravoso per le amministrazioni comunali da un punto di vista economico, ma un necessario investimento prospettico, di cura collettiva e di sicurezza sociale.

Italo Calvino, nelle Città invisibili, ci ricorda che: “Le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure”, sta a noi scegliere che cosa e come realizzare i nostri progetti cittadini, ognuno con le proprie responsabilità e possibilità istituzionali, ma comunque mai da soli.

Le Educatrici e le Coordinatrici
dei servizi educativi comunali di Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni, 14 novembre 2017

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