Sesto. Penati: PD con me codardo

Marco Cremonesi su Corriere della Sera. Penati, dica la verità: pensa al rientro in politica? «Come si dice la politica è una passione, una malattia che non passa Ma non per questo è necessario avere incarichi o posti La politica si fa con l’impegno E il mio c’è» Filippo Penati, già coordinatore della segreteria del Pd con Pier Luigi Bersani, dopo oltre quattro anni di vicenda giudiziaria, è stato assolto perché «il fatto non sussiste» dall’accusa di essere stato il regista di quei fatti corruttivi ribattezzati «il sistema Sesto» Si è riconciliato con il Pd? «Ho ricevuto solidarietà importanti Ho apprezzato tra gli altri il tweet di Bersani, che non sentivo dal giorno prima dell’avviso di garanzia e un caloroso sms di D’Alema E mi ha colpito un sms di Enrico Letta “saremo in tanti a doverti delle scuse”» E dal Pd di nuovo corso ? «La chiamata di Lorenzo Guerini Noi ci conoscevamo, lui era presidente della Provincia di Lodi quando io lo ero a Milano Una telefonata di grande valore umano, ma anche di evidente significato politico, visto che parliamo del vice segretario del Pd» Riprenderà la tessera? «Fare politica significa impegnarsi dentro e fuori il partito Non credo sia indispensabile la tessera, si possono comunque promuovere delle battaglie E lo faro, senza bisogno di posti o altro» Ha mai pensato di abbandonare per sempre il Pd? «Non nego di aver attraversato momenti di grande amarezza Ma non mi posso vedere se non nel centrosinistra, è la mia storia e quella della mia famiglia In casa, quando c’erano le partite Italia-Unione sovietica, io dovevo tifare per l’Italia di nascosto da mio padre E mica solo con l’Urss pure con la Polonia Vengo da quella storia, mio nonno è morto a Mauthausen, mio padre ha disertato per non finire con la Rsi Cambi di casacca per me sono impensabili» C’è chi non ha apprezzato il suo non aver rinunciato alla prescrizione? «Credo che la sentenza abbia sgomberato il campo da tutto Nel processo è entrato tutto quello che c’era tra i fatti prescritti, e il dibattimento è stato all’80 per cento su quelli Peraltro non ho mai chiesto la prescrizione, ma il rito immediato Comunque, è emerso che io non ho ricevuto un centesimo Nei reati prescritti si parlava di miliardi e nel processo non è emerso un solo centesimo» Pace fatta con tutti? «Non provo rancore per nessuno Non posso pero non notare che, a livello locale, ho ricevuto le telefonate del segretario lombardo Alfieri e di quello metropolitano Bussolati Nulla dal sindaco della mia città, Sesto San Giovanni, Monica Chitto Che anzi, ha detto di non essere certa che la sentenza sarà sufficiente ad alleviare l’immagine compromessa di Sesto» Quale è stato il momento più difficile di questi anni ? «La cancellazione Due giorni dopo l’avviso di garanzia, mi ero già autosospeso da tutto Ma la commissione di garanzia del Pd mi ha cancellato dall’anagrafe degli iscritti. Il Pd si comporto con un tasso altissimo di codardia In quel caso e quando i Ds si costituirono parte civile contro di me» Con Renzi segretario non sarebbe successo? «Mi pare che il Pd oggi stia percorrendo un’altra strada La cultura del sospetto, nel mio caso, all’inizio è stata prevalente Adesso credo ci sia un atteggiamento diverso Sento dire che l’avviso di garanzia non basta, che non è una condanna, e credo che questo sia un buon punto di partenza. II partito oggi ha scelto un’altra strada, ma all’inizio la cultura del sospetto fu prevalente