Ieri sera, nella sede cittadina di via Fiorani, ha avuto luogo l’assemblea di direzione del Partito Democratico sestese. All’ordine del giorno vi era l’attuale situazione politica locale e la discussione di un documento di indirizzo, redatto dalla segreteria, inerente gli obiettivi dell’Amministrazione comunale per i prossimi diciotto mesi, da oggi fino alle elezioni amministrative che si terranno a metà del 2017.
Nel documento sono descritti gli importanti traguardi raggiunti fino ad ora, ma, soprattutto, sono indicate quelle che il Pd giudica essere le priorità per la città.
I punti focali del documento sono due: la buona pratica del bilancio partecipato – sull’esempio di quello attuato a Milano, che vede i cittadini protagonisti in prima persona nella scelta di come impiegare una parte del bilancio stanziato per i propri quartieri – e il tema della sicurezza, affrontato e portato avanti tenendo ben presenti i valori di inclusività e condivisione che da sempre caratterizzano la sinistra, senza prestare il fianco ai facili condizionamenti che vorrebbero tale argomento ad esclusivo appannaggio delle forze politiche di destra. Un partito di centro sinistra, infatti, può e deve garantire la sicurezza dei cittadini senza il ricorso ai metodi coercitivi invocati da una certa parte di politica populista e qualunquista.
Naturalmente, nel corso dell’assemblea, si è anche affrontato l’argomento della recentissima sentenza di assoluzione tra gli altri di Filippo Penati e Giordano Vimercati, ed è con soddisfazione che il partito ha accolto la felice risoluzione non solo dell’iter processuale, ma di una vicenda che ha duramente coinvolto la città. L’assoluzione è arrivata perché “ il fatto non sussiste”, il tanto millantato “ sistema Sesto” , dunque non è mai esistito. La soddisfazione per il felice epilogo della vicenda, tuttavia, è in parte reso meno gioioso dalla costatazione che per arrivare alla sentenza di assoluzione ci siano voluti ben 4 anni e mezzo. Anni, mesi e giorni in cui un’intera città ha dovuto subire le nefaste conseguenze di un presunto “sistema” malavitoso che ne hanno macchiato l’onorabilità e la credibilità a livello nazionale.
Si è ritenuto opportuno, comunque affrontare tale importante argomento in un’assemblea pubblica, aperta a tutta la cittadinanza, che sarà convocata in gennaio.