Sui cento anni di storia del Palazzo ex Impregilo (già Magneti Marelli) sito all’angolo tra Viale Marelli e Viale Italia si potrebbe scrivere molto. La notizia di questi giorni è che, dopo 5 anni di totale abbandono, si è formato un movimento che ne chiede un uso socialmente utile.
Si tratta del movimento dei senza casa “clochard alla riscossa”, sostenuto dall’Unione Inquilini, che ha già saputo guadagnarsi l’attenzione della città e dei media svolgendo clamorosi sit in di protesta nell’imponente atrio di ingresso del palazzo.
Per comprendere l’importanza della questione bisogna sapere che l’edificio in questione è il più grande di Sesto Sna Giovanni e, probabilmente, uno dei palazzi dismessi più enormi d’Italia. Un palazzone alto 5 piani, a forma triangolare con lati di oltre cento metri e un imponente ingresso che prospetta la stazione della MM Sesto Marelli.
L’Impregilo vi ospitava più di 800 lavoratori. Chi vi ha lavorato descrive spaziosi corridoi con migliaia di vani, centinaia di posti auto interrati, una mensa colossale, un favoloso roseto interno ecc. ecc.
E’ evidente che a fronte della drammatica situazione sociale del paese, dell’emergenza casa che attanaglia Milano ed il suo hinterland, delle migliaia di famiglie senza casa o con sfratto esecutivo, tutto questo spreco è intollerabile e le ragioni del movimento appaiono sacrosante.
La vicenda di questo stabile è emblematica in quanto mette a nudo una serie incredibile di incapacità.
Il mercato che domina sovrano non è capace di trovare un utilizzatore dello stabile.
La proprietà non pare capace di avere idee (in questi cinque anni di abbandono non si è vista alcuna campagna di marketing mirata, anzi, per la verità, neppure un cartello vendesi o affittasi).
Lo stato non è capace di darsi una legge che permetta di sostituirsi alle proprietà palesemente latitanti.
Il comune non ha ne le risorse per acquistare ne gli strumenti giuridici per espropriare a titolo gratuito.
Di fronte al proseguo di questa scandalosa situazione di totale abbandono e di inutilizzo di uno stabile che fino a pochissimi anni fa era un esempio di perfetta efficienza con ascensori avveniristici, impianti di condizionamento in ogni stanza, servizi igienici modernissimi, cablaggio totale ecc. ed ora rischia di divenire fatiscente, il movimento non esclude di intervenire direttamente.
Se succedesse si creerebbe una situazione complicatissima che necessitererebbe la solidarietà ed il sostegno della “ex Stalingrado d’Italia” e di tutta la “Grande Milano”.
Angelo Gerosa
Se vuoi vedere il Palazzo nelle sue forme originarie guarda questo nostro precedente articolo