Sesto: nasce “Sinistra Anticapitalista”

Con questo volantino che verrà distribuito nei prossimi giorni in città, prende l’avvio anche a Sesto San Giovanni l’attività di Sinistra Anticapitalista, organizzazione politica alla quale ho aderito un anno fa dopo aver constatato la crescente e irriducibile continuità neoliberista tra le politiche della Destra berlusconiana e del Partito Democratico in Italia. Lungi dall’aderire a formazioni autoridottesi ad un ruolo ormai ancillare rispetto al Moloch Democratico, ho preferito ripartire dalla militanza in una neo-costituita organizzazione politica di Sinistra, di chiara impronta antiliberista. Sono mosso dalla convinzione che le storture e le ingiustizie sociali e politiche sempre più sotto gli occhi di tutti possono trovare soluzione non nel pannicello caldo di riforme progressive ma nella costruzione consapevole della rottura radicale dell’ordine costituito. Obiettivo certamente non riducibile al contingente, ma sempre più condiviso in un mondo che il sistema capitalista sta precipitando verso condizioni ambientali ed umane sempre più drammatiche.

Giovanni Urro

SESTO SAN GIOVANNI: CON I LAVORATORI! CON GLI INQUILINI! CON GLI STUDENTI! CON I CITTADINI CHE NON SI RASSEGNANO!               E’ vero: i Comuni subiscono da anni la pressione dei Governi centrali che li hanno trasformati in esattori di tasse per ripianare i guasti di una crisi che i lavoratori non hanno prodotto e che ora stanno soffrendo. Il tutto in nome dell’austerità e di una logica ferrea che impone il pareggio di bilancio come fatalistico vincolo sopra la testa dei cittadini. Così anche a Sesto aumentano le tasse locali e non si vede ricaduta alcuna sui servizi che il Comune eroga. Anzi… Rispetto al passato:

  1. Si esternalizzano i servizi comunali, anche quelli a sostegno delle fasce sociali più deboli (Centro Diurno Disabili)
  2. Si svuotano di valore i servizi un tempo d’eccellenza attraverso processi di riorganizzazione (nidi comunali);
  3. Si apre la strada alla privatizzazione delle aziende municipalizzate (farmacie comunali);
  4. Si sacrificano gli investimenti per la manutenzione degli edifici pubblici, salvo intervenire quando avvengono episodi drammatici (crollo dei soffitti nelle scuole);
  5. Si dismette patrimonio pubblico (giardini di via XX settembre, colonia di Bibbona?, appartamenti di edilizia sociale);
  6. Si lasciano per strada gli sfrattati, senza offrire alcuna soluzione alternativa;
  7. Si chiudono uno dopo l’altro i servizi alla città (piscina comunale);

Il tutto mentre la macchina comunale è impegnata più che mai a spianare la strada alla mega-opera del momento: quella Città della Salute che, nel buio degli anni della crisi, miracolosamente riesce a trovare 400 milioni di euro da spartire tra soggetti i cui appetiti sono già emersi nelle recenti inchieste della Procura di Milano.

                Insomma: per i poveri, bastonate; per i corrotti, tutto va bèn, madama la marchesa!

                Noi esprimiamo la nostra solidarietà e siamo insieme ai lavoratori, agli sfrattati, a tutti quei cittadini che, colpiti dalle misure dell’austerità imposte dall’Amministrazione Comunale, hanno deciso di non fermarsi a subire ma di organizzarsi per reagire.

                Nessuna lotta può avere buon esito se condotta in solitudine. Auspichiamo, pertanto, la più ampia solidarietà tra tutti i comitati cittadini per la difesa del lavoro, dei diritti e del territorio.

                Basta con i Comuni che piegano la testa ai diktat dei loro Governi! Abbiamo bisogno di rilanciare con forza l’autonomia delle municipalità per far capire a chi sta in alto che è giunta l’ora di cambiare rotta.

NO ALLA PRECARIETA’! NO ALLE PRIVATIZZAZIONI! NO AI TAGLI!

SE LOTTIAMO INSIEME, SI PUO’ FARE!!!  

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