di Michele Foggetta – https://www.facebook.com/photo?fbid=562203252689324&set=a.375789154664069
NO, ASSESSORE LAMIRANDA, IL 25 APRILE NON È DI TUTTI
Ieri non ho scritto nulla sul 25 Aprile, questo 25 Aprile particolare, primo dell’era Meloni e dei “post-fascisti” a guida d’Italia. Non ho scritto ma non ho perso un’iniziativa delle celebrazioni e per certe presenze qui a Sesto ho provato un certo fastidio.
Perché, ce lo dobbiamo dire, il 25 Aprile non è per tutti, il 25 Aprile è fortemente divisivo, lo hanno sempre detto loro adesso noi abbiamo il dovere di rivendicarlo visto che qualcuno cerca di svuotarlo. E non serve neppure andare a copiare le frasi di quella seconda carica della Repubblica di cui la Repubblica dovrebbe vergognarsi per capirlo.
Basta stare anche su un piano molto più terreno, come quello del Consigliere di FDI che dice di essere alle celebrazioni per ricordare tutti i morti, quelli di una parte e dell’altra. Oppure, poco più in là, di fronte alla storica sede dell’Anpi di Sesto, il nero Assessore Lamiranda, di cui tutti e tutte conosciamo la storia politica, che fa capolino. La sua presenza non è simbolo di unità, ma un’umiliazione e un tentativo di macchiare la medaglia d’oro al valore militare che la città si è guadagnata per aver cacciato gli occupanti a cui i suoi predecessori politici avevano serenamente consegnato le chiavi.
No, Assessore Lamiranda, il 25 Aprile non è, come lei ha scritto “la festa di tutti gli italiani”, è piuttosto la ricorrenza di chiunque si sia sempre riconosciuto nell’antifascismo, qualunque sia il suo orientamento politico, e non basta cambiare frettolosamente casacca per poterselo attestare.
La sua presenza ieri è stata un’offesa ai nostri morti.
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