Diciamo la verità, il sindaco attuale di Sesto San Giovanni, dopo 5 anni di selfie accompagnati da un impegno molto superficiale e teso a distruggere lo strato Sociale e lo Stato Sociale della nostra Città, con l’uscita dell’articolo del Giornale, col quale attacca apertamente Michele Foggetta e, come al solito, distorce ad arte la verità, dimostra di essersi accorto che è il caso di temere la Coalizione Progressista. Infatti se si sentisse tranquillo non avrebbe nessun pensiero nei confronti di chi può dare molto fastidio. Pubblichiamo la risposta di Michele, che ritengo doverosa, anche se un attacco del genere non meriterebbe neanche di essere considerato! Oltretutto c’è qualcuno che deve pensare alle salamelle per sabato! Mario Piromallo
MICHELE FOGGETTA | la destra sestese attacca sulla moschea in assenza di proposte concrete #REINVENTIAMOSESTO vuole IL RISPETTO DELLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO
MICHELE FOGGETTA: LA DESTRA SESTESE ATTACCA SULLA MOSCHEA IN ASSENZA DI PROPOSTE CONCRETE, #REINVENTIAMOSESTO VUOLE IL RISPETTO DELLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO QUINDI L’ANNULLAMENTO DEL VECCHIO PROGETTO, LA GARANZIA DEL DIRITTO DI CULTO E UN TAVOLO PARTECIPATO PER DEFINIRE UN PROGETTO CHE RISPONDA ALLE ESIGENZE DELLA COMUNITÀ LOCALE
Stamattina, sulla prima pagina dell’edizione milanese de Il Giornale, svetta il titolo “Sesto, la sinistra insiste. Torna la Grande Moschea” accompagnato dal sottotitolo “Il candidato Foggetta vuole la Mecca del Nord. No del centrodestra”.
«Noi ci prendiamo l’impegno di garantire i Diritti imprescindibili riconosciuti dalla Costituzione – risponde Michele Foggetta, candidato sindaco di #ReinventiamoSesto – La propaganda di destra è solo funzionale ad un’assenza di proposte e di idee su quella che sarà la città nel futuro e sintomatica della paura di perdere la città. Il diritto sancito anche dalla Costituzione di ogni sestese a praticare la propria fede religiosa non è contestato da nessuno, neppure dal sindaco pro tempore leghista, tanto che la struttura provvisoria è ancora nell’area di Via Luini. Nel contempo però nessuno pensa di fare di Sesto San Giovanni una città meta di pellegrinaggi religiosi con santuari o moschee che portino a Sesto San Giovanni fedeli da tutta la regione. Saremo la città della ricerca e della salute, ed è semplicemente fuori luogo immaginarci anche come la piccola Mecca, la piccola Gerusalemme e neppure la grande San Giovanni Rotondo d’Italia. Ogni progetto che dovesse essere approvato sarà assolutamente in linea con le reali esigenze della comunità locale.»
Il 5 dicembre 2019 la sentenza del CdS, a cui si è appellato il Comune dopo aver perso il ricorso al Tar, ha annullato il Permesso di Costruire del vecchio progetto, ha ribadito la validità della Convenzione (tant’è che il Centro provvisorio è rimasto) e ha invitato le parti a trovare un accordo per un progetto ridimensionato.
Il Consiglio di Stato, infatti, aveva ribadito più volte: la norma urbanistica soccombe, perché la materia non è solo urbanistica. Tradotto: in gioco non c’è il permesso a costruire di una villetta, ma i diritti individuali e la possibilità di avere un luogo di culto di una comunità.
Milano, 5 maggio 2022
Ufficio Stampa #ReinventiamoSesto: 3491345575