Sesto. M5S: realizzeremo noi la Città della Salute

 Dopo il successo di partecipazione con la presenza di molti cittadini e vari esponenti della politica sestese al  dibattito del 9 marzo sulla “Città della Salute”, relatori la Prof.ssa Landucci, Orazio La Corte, il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Stefano Buffagni e il nostro candidato sindaco Antonio Foderaro, possiamo affermare che finalmente si è fatta chiarezza su una situazione paradossale. Ha commentato oggi Antonio Foderaro, candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle a Sesto San Giovanni: “La Città della Salute è il progetto individuato come startup delle intere aree ex Falck, costo preventivato ad oggi circa 500 milioni di euro e rappresenta uno dei più grandi appalti d’Europa. Il progetto prevede il trasferimento di due istituti milanesi ospedalieri, di cui solo uno, il Besta, ha realmente bisogno di essere ricollocato, una delle ipotesi di ricollocamento era utilizzare un padiglione in disuso del Niguarda, per una spesa prevista di circa 100 milioni di euro. La decisione di realizzarla a Sesto San Giovanni arriva dopo varie altre ipotesi,  grazie ad un accordo tra Formigoni e Oldrini nel 2012, Formigoni è così riuscito a collocare finalmente la grande opera ed Oldrini a impostare la campagna elettorale alle porte su un tema forte. Così è stato, peccato che siano stati tra l’altro sacrificati 400 milioni dei cittadini lombardi, che potevano essere utilizzati in opere più utili e necessarie (le scuole, il sostegno alle fasce deboli, l’assistenza, le infrastrutture per i servizi cittadini, …) e che il PD cittadino abbia concesso di realizzarla in un’area prevista a parco, stravolgendo quanto pianificato in precedenza per il recupero e la trasformazione delle aree ex Falck. Durante la campagna elettorale del 2012 è stata propagandata la consegna al rustico entro il 2015, ad oggi non è ancora stato fatto praticamente nulla se non la bonifica, ancora non completata delle aree su cui dovrebbe sorgere il polo ospedaliero, tanto che il 9 marzo, l’imprenditore Davide Bizzi attuale proprietario tramite la società MilanoSesto dell’area ExFalck, ha consegnato “simbolicamente” le chiavi dell’area al Comune di Sesto, il quale a sua volta le consegnerà a Regione Lombardia. Nessuno sa come si procederà, tutte le forze politiche locali fanno passarella elettorale in grande stile. L’ennesima conferma di come alla politica degli annunci e dei grandi spot non seguano mai i fatti. Il vero rischio per Sesto San Giovanni è che chi non ha argomenti punterà ancora la propria campagna elettorale sulla Città della Salute, mentre Sesto San Giovanni è anche altro, è soprattutto altro. Solo pensare che sono passati più di 25 anni da quando ci si è posti il problema di cosa fare nelle ex aree Falck è pazzesco, pensiamo come potrebbe già essere la Città se non ci fosse stata la politica di mezzo, se gli imprenditori avessero fatto (o potuto fare) gli imprenditori senza dover sottostare al sistema degli accordi, se l’amministrazione comunale avesse contribuito seriamente e con competenza. Saremmo qua a parlare finalmente di altri problemi senza rischiare di tralasciare la soluzione ai problemi dell’infrastrutture in degrado, delle scuole, del welfare, del lavoro per i giovani. Auspichiamo che l’amministrazione di Sesto non continui a mistificare la realtà presentando una Città e una situazione che non esiste e  che si faccia di tutto per evitare il rischio di dover aspettare altri anni senza che nulla sia concluso, perché i maggiori oneri e tempi lunghi sono sempre a spese dei cittadini. Se non si vuole lasciar perdere questo progetto, almeno si evitino altri danni e si proceda nel segno della competenza e correttezza a tutti livelli. Se dobbiamo ragionare sul futuro della Città, costruita e non,ragioniamo in termini di sostenibilità, ragioniamo sull’idea di Città, del futuro della Città che viviamo tutti i giorni, su una visione di paesaggio, di ambiente, di socialità. Ragioniamo per il bene di chi ci vive, di chi ci deve lavorare, di chi la potrebbe frequentare, gli altri vengono dopo.