VOLONTARIATO A SESTO SAN GIOVANNI
di Renzo Baricelli – articolo di Redazione
Occorre dire subito che a Sesto San Giovanni il volontariato è una cosa grossa, è una ricchezza della città, è un servizio insostituibile a disposizione dei cittadini: donne, uomini, bambini, anziani, famiglie.
È bene chiarire che le associazioni del volontariato non appartengono al Comune o ad altri enti pubblici.
É giusto che ciascuna delle tante associazioni del volontariato abbia a cuore la propria autonomia e indipendenza e che la sua attività sia frutto della partecipazione democratica dei soci/e che ne fanno parte.
Le associazioni e le persone che fanno volontariato in sostanza danno un aiuto gratuito, intervengono là dove il Comune o il privato non arrivano.
Perciò, a proposito di volontariato, ci sembra necessario che ogni cittadina/o sia informato su quel che succede in questo settore per poter riflettere e discutere su cosa e come fare per salvaguardare la democraticità, l’autonomia, l’indipendenza, lo sviluppo del volontariato, delle sue associazioni e dei servizi che forniscono alla intera città.
In questi ultimi anni, a Sesto San Giovanni sono successi fatti che hanno messo in difficoltà l’insieme del volontariato .
Ci riferiamo agli sfratti che l’attuale Amministrazione Comunale ha dato a diverse associazioni e, ancora più grave alla pretesa del sindaco Di Stefano di nominare lui i rappresentanti delle associazioni.
Sembra incredibile ma è questo ciò che è successo.
Al di là degli aspetti tecnici, che potevano essere risolti in altri modi, resta il fatto che l’azione della Amministrazione Comunale oltre ad avere danneggiato le singole associazioni, ha colpito l’autonomia e l’indipendenza del movimento del volontariato sestese nel suo insieme.
Altrettanto va detto per le associazioni culturali che hanno sede a Sesto e che in questa città svolgono la loro preziosa attività.
Anche queste sotto tiro da parte dell’attuale amministrazione comunale che vuole sgombrarne le sedi come fossero depositi di carta straccia. Per farne che? Magari metterci un piccolo bar?
Ma che tipo di città hanno in mente questo sindaco e la sua giunta: una città morta? Guardata a vista da controllori occulti?
Infatti, una Città senza volontariato solidale e senza iniziative e lavoro culturale, sarebbe una Città priva di vitalità, sarebbe veramente brutto viverci.