In merito alla discussione pubblica intorno al termovalorizzatore del consorzio, vogliamo precisare alcune cose per confrontarci senza perdere di vista la realtà. Il teleriscaldamento, che Sesto San Giovanni ha introdotto con grande anticipo ed in misura massiccia, ha prodotto risultati positivi nella nostra città anche da un punto di vista ambientale. Il termovalorizzatore di via Manin contribuisce solo in parte al teleriscaldamento della città, ma assicura l’occupazione ad oltre quaranta persone. Per questo è importante riflettere su quali siano le possibilità di riconversione del CO.RE, con l’obiettivo di non creare un’area dismessa in città e di trovare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo che siano ambientalmente sostenibili, continuando ad alimentare e potenziando il teleriscaldamento in città. Partendo da questo presupposto, riteniamo che la strada giusta sia chiudere il forno d’incenerimento e trasformare il sito in un polo tecnologico innovativo, tutelando ambiente, lavoro e salute ed eliminando un impianto che, insieme agli aspetti positivi, porta con sé problematiche ambientali non indifferenti. Questa prospettiva dovrà avviarsi concretamente entro il 2019 – anno in cui il forno sarà chiuso – e dovrà arrivare a conclusione in tempi rapidi, contando sulle capacita tecnologiche ed imprenditoriali di chi vorrà raccogliere questa sfida. Questa scelta ci porterà a conferire i nostri rifiuti indifferenziati in un altro sito, consapevoli che saranno in quantità sempre minore, grazie al lavoro che è partito con il nuovo bando e che porterà ad un aumento della percentuale di raccolta differenziata. Su queste basi siamo aperti al dialogo ed al confronto sia in città che con gli operatori che abbiano la volontà di rilanciare un impianto di interesse metropolitano attraverso nuove tecnologie.
Marco Esposito e Marco Tremolada (PD)
Giuseppe Roccisano e Moreno Nossa (SEL)
Silvio La Corte e Giacomo Feltrin (PRC)
Giampaolo Pietra (Sesto Democratica)