Sesto. IDV: il comune rischia il fallimento

In queste ultime settimane il dibattito politico si è concentrato sulla disastrosa situazione economica dell’Azienda Speciale Farmacie Comunali. Gli oltre due milioni di euro di perdita ad oggi accertati sono argomento di preoccupazione per la tenuta dei futuri bilanci del Comune e tutti attendono con ansia quel piano di rientro che alla fine altro non sarà che scoprire per quanti anni i soldi destinati alla città saranno invece impiegati per coprire un buco di bilancio causato da una mala gestio per troppo tempo ignorata. Ma il debito della ASFC rischia di essere il minore dei mali rispetto a quanto potrebbe essere la partita legata al forno inceneritore. Già una sentenza di primo grado obbliga il CO.R.E. a restituire allo Stato gli incentivi percepiti sulla base della delibera CIP6/92 che riguardano l’energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili o “assimilate” (leggi rifiuti urbani e quindi forno inceneritore). Secondo il Ministero dell’Ambiente il CO.R.E. vendeva energia elettrica al Gestore dei Servizi Energetici (ad un prezzo superiore a quello di mercato, appunto come incentivo) e nello stesso tempo vendeva calore ad A2A. Il Ministero quindi vuole che gli vengano restituiti gli incentivi indebitamente richiesti per un importo superiore ad otto milioni di euro. Il CO.R.E. ha fatto ricorso, ma se anche la sentenza in appello dovesse confermare quella di primo grado, la speranza è che nelle casse siano rimasti quei soldi, altrimenti il Comune di Sesto si vedrebbe costretto a restituire oltre quattro milioni di euro, sempre che i comuni soci di minoranza intendano poi onorare la propria parte di debito. Questa vicenda è pressoché ignorata all’interno dell’Amministrazione, non se ne parla, è quasi rimossa, come sempre il problema verrà affrontato dopo, mai prima, un evento di questa portata potrebbe costare il fallimento al Comune di Sesto San Giovanni eppure è volutamente lasciato in disparte, quasi non fosse argomento di cui preoccuparsi. Per i cittadini sestesi sarebbe una beffa doppia, anzi tripla, il maggior costo energetico del CIP6 è a carico degli utenti e pagato attraverso le bollette dell’energia elettrica, quindi i cittadini sestesi hanno pagato per l’energia elettrica venduta dal CO.R.E., pagano la tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani gestito dal CO.R.E. ed alla fine pagheranno per coprire il buco di bilancio dovuto al CO.R.E. Non c’è che dire, una triplete da ricordare!

Italia dei Valori di Sesto San Giovanni Circolo “Bruno Valleris”