nella Giornata europea dei Giusti, vorremmo ricordare colui che a pieno titolo viene ricordato come lo Schindler italiano.
Nel 1987 alcune donne ebree ungheresi, ragazzine all’epoca delle persecuzioni naziste, attraverso il giornale della comunità ebraica di Budapest, ricercano notizie di quel Jorge Perlasca, diplomatico spagnolo, che durante la seconda guerra mondiale le aveva salvate. Alla fine della ricerca si scoprì che non si trattava di uno spagnolo, ma di un italiano: Giorgio Perlasca.
Dopo oltre quarant’anni quella vicenda usciva dal silenzio, lo stesso protagonista non ne aveva mai parlato, nemmeno ai familiari, ritenendo i propri atti solo un dovere a cui nessun uomo avrebbe potuto sottrarsi.
Giorgio Perlasca, dal dicembre 1944 al gennaio 1945, spacciandosi per il Console spagnolo, riuscì a proteggere e salvare dalla deportazione nei campi di sterminio 5218 ungheresi di religione ebraica, ammassandoli in cinque case protette da falsi salvacondotti a sua firma. Li rifornì di cibo, affrontò le Croci Frecciate (i nazisti ungheresi), si oppose ai rastrellamenti. Viaggiando in un’auto con le insegne della Spagna si recava in continuazione insieme al diplomatico svedese Wallemberg alla stazione ferroviaria per cercare di salvare il maggior numero possibile di deportati, trattando quotidianamente con il Governo ungherese e le autorità tedesche di occupazione. Affrontò il ministro dell’Interno ungherese che voleva incendiare il ghetto, minacciandolo di far confiscare tutti i beni agli ungheresi residenti in Spagna e riuscendo così a farlo desistere dall’intento. La sua azione si concluse con l’ingresso in città delle truppe sovietiche, lo arrestarono, ma venne rilasciato dopo qualche giorno.
Oggi a Budapest una scuola alberghiera porta il suo nome e nel cortile della Sinagoga il nome di Perlasca appare in una lapide che riporta l’elenco dei giusti. Il Parlamento ungherese, nel corso di una seduta speciale gli ha concesso la Stella al Merito, la massima onorificenza nazionale.
Israele lo ha proclamato Giusto tra le Nazioni, al museo Yad Vashem di Gerusalemme, nel vialetto dietro al memoriale dei bambini, è stato piantato un albero a lui intitolato, gli è stata concessa la cittadinanza onoraria dello Stato d’Israele e la Medaglia della Knesset (Parlamento Israeliano). Sempre in Israele gli è stata dedicata una foresta in cui sono piantati diecimila alberi.
La Spagna gli ha concesso l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine di Isabella la Cattolica.
Membro onorario dell’Holocaust Memorial Council di Washington e del comitato Raul Wallemberg di New York,
Grazie ad una trasmissione televisiva e ad un libro in cui si raccontavano la sua storia anche l’Italia ebbe modo di conoscerlo, gli furono tributati gli onori dovuti, gli venne conferita la medaglia d’oro al merito civile, venne nominato Grand’Ufficiale e Commendatore della Repubblica
Giorgio Perlasca è morto all’età di ottantadue anni, il 15 agosto del 1992, è sepolto nel paese natale in una tomba nella terra, sulla lapide una sola frase in ebraico: Giusto tra le Nazioni.
Attraverso una mozione, mai discussa in aula, noi avevamo chiesto all’Amministrazione Comunale che a Sesto San Giovanni, città medaglia d’oro, venisse intitolato un luogo a Giorgio Perlasca, non è mai troppo tardi.
Cordiali saluti e vivi ringraziamenti.
Italia dei Valori di Sesto San Giovanni Circolo “Bruno Valleris”