di Michele Foggetta

I BULLETTI E IL CAPOBANDA

Sin da giugno ho sempre scritto, il giorno dopo, un resoconto dei Consigli Comunali per rendere tutti e tutte partecipi di quel che accade in quell’aula ma ad oggi non sono ancora riuscito a scrivere quello dello scorso giovedì. Ogni volta che ci ho provato, preso dalla rabbia, ho dovuto smettere. Spiego il perché.

Per partire dalla fine devo dire che non ho concluso insieme ai miei colleghi la seduta perché poco prima dell’ultima votazione ho lasciato l’aula non potendone più dell’arroganza di taluni personaggi che assomigliano più alla banda di bulletti che alle scuole medie si sedevano nei banchi in fondo piuttosto che a Consiglieri Comunali o ad assessori.

Già mi era stato impossibile concludere il mio intervento perché mentre parlavo, io in quel momento come altri Consiglieri di opposizione prima di me, dall’altra parte i bulletti gridavano, ridevano, schernivano. Ho chiuso il microfono quando uno di loro per sottolineare il proprio acume ha gridato ridendo che il problema dell’inquinamento si batte “fumando due sigarette in meno”.

Ma il peggio è arrivato poco dopo con l’intervento di quello che (non) dovrebbe essere un Assessore, Antonio Lamiranda. Inizia il suo lungo discorso dando degli ignoranti a tutti e tutte noi, in particolare a me (come fa ogni volta), continua mischiando cose che non c’entrano e ricostruendo la realtà a proprio piacimento, insulta un altro Consigliere colpevole di avergli fatto notare che quel che sta dicendo è (nel migliore dei casi) errato, parla per 16 minuti invece dei 10 che aveva a disposizione. Il Sindaco intanto rideva e, ovviamente, tutto questo con un Presidente del Consiglio Comunale completamente immobile. Non ce l’ho fatta più, ho tolto il badge e sono uscito. Era poco più dell’una di notte.

Chiedo scusa perché il mio comportamento non è stato professionale e rispettoso del luogo in cui mi trovavo ma la corda era già troppo tirata. Chiedo scusa alla mia città.

#sestosangiovanni#consigliocomunale

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