(dal quotidiano Il Giorno. Laura Lana. Titolo originale: “Avanguardie nelle scuole sestesi Una mostra ripercorre i passaggi”). Villa Mylius ci sono le carte del fondo Silvana Corbari. UNA PICCOLA mostra a Villa Mylius mette in fila le esperienze di avanguardia, nate all’interno della scuola sestese negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Una storia che vide come protagonisti varie generazioni di sestesi e che viene raccontata attraverso le carte del fondo Silvana Corbari. Un modello pedagogico, esportato in tutta Italia, di attenzione ai bisogni del bambino e capace di sollecitarlo anche nella quotidianità. SILVANA CORBARI fu maestra, direttrice, formatrice, innovatrice dei servizi dedicati ai più piccoli e alle loro famiglie e fu anche consigliera comunale, sempre a Sesto. La sua storia è la storia delle scuole sestesi, soprattutto quelle dell’infanzia. La prima materna, “Asilo Primavera”, apri nel dicembre 1957: più di 40 bambini per classe, una sola maestra, pochi mezzi a disposizione, ma una moderna cucina interna alla scuola. Nasce qui la consapevolezza che anche il pasto è uno strumento didattico. Il menù cambia tutti i giorni: si mangia carne tré volte alla settimana e d sono sempre i legumi. I BAMBINI durante il pranzo socializzano, imparano a stare insieme e la schiscetta viene preparata dalla mensa intema anche per le gite e i picnic fuori porta. Nel 1966 vengono aperte la Vittorino Da Feltro e la Collodi, La scuola si fa aperta, in stretto rapporto con la città. In città arriva Gianni Rodari, i bambini visitano la Fornace Mariani, il luogo dove venivano prodotti i mattoni, ma soprattutto incontrano gli artisti sestesi. Nel 1973 il cavallo di ferro, costruito insieme a Giuliano Barbanti e Mario Mondani, fa il giro del mondo come progetto educativo, in campo espressivo e visivo, senza condizionare la capacità creativa dell’alunno. L’INTERVENTO dei pittori dentro la Primavera, che porta poi all’installazione della giostra in un giardino pubblico, costituisce una novità quasi assoluta e non solo per Sesto. Nel 1981 il Comune apre un concorso per elementari e medie per proporre la conoscenza della atta: dai lavori di 60 classi, i quartieri scelgono nomi e simboli. La mostra è organizzata da Cespi e Isec ed è visitabile fino al 5 dicembre.