di Mauro Caron. Umberto Seveso, un pittore nel circo della vita. Umberto Seveso era un sestese. Ha vissuto l’infanzia nella villa Torretta, prima dimora nobiliare, poi cascina, edificio in rovina e oggi prestigioso hotel a 4 stelle, da cui dovette fuggire a causa di un grave incendio. Era una Sesto San Giovanni che oggi è difficile immaginare, tra i campi del nonno contadino e la nuova città delle fabbriche dove lavorava il padre. E’ quella che compare nei suoi dipinti, tra chiese e case di ringhiera, muri di fabbrica e spazi vuoti che oggi non esistono più.
Gran parte delle sue diverse vite si svolgono qui: da una parte nella fabbrica in cui a sua volta lavora, in parte alla scuola civica “Federico Faruffini”, dove impara e approfondisce l’amore per la pittura. E’ operaio, pugile, pittore, ma anche emigrato in Australia, animatore culturale della sua città, partecipante e a volte cofondatore di iniziative come il Premio Piazzetta e il Quartiere delle botteghe.
Oggi, fino al 19 marzo, il centro culturale Valmaggi gli dedica una doverosa mostra, a meno di un anno dalla sua scomparsa.
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