Preannuncio che il nostro voto sarà favorevole, così ci giochiamo subito la suspence.
Il taglio continuo e costante e non ancora ultimato, come evidenziato da noi di SEL e sottolineo noi di SEL, ieri sera nel nostro intervento, e’ come giocare al poliziotto buono
e a quello cattivo, dove il governo ha il ruolo del poliziotto buono e ai comuni viene lasciato il ruolo di quello cattivo.
Ma tagliare non significa eliminare l’esigenza, il problema, la necessità. Significa solo delegare a altri senza dare le corrette risorse, la responsabilità del servizio. I comuni.
Uno dei più grossi danni sociali che stiamo vivendo in questi anni, e’ la cancellazione delle parole solidarietà e diritti. Parole che noi di SEL vogliamo reinserire, a iniziare
dalla nostra città.
Un principio inaccettabile per noi di SEL, è la riduzione della persona a homo oeconomicus, che si accompagna all’idea di mercato come regolatore della nostra vita: è il mercato
che vota, decide, governa le nostre vite. Ne discende lo svuotamento di alcuni diritti fondamentali come istruzione e salute, i quali non possono essere vincolati alle risorse
economiche. L’economia di mercato ha creato società di mercato. É possibile parlare di solidarietà in una economia basata sulla competizione spietata come la nostra? Noi a Sesto nel nostro piccolo ci proviamo, e questo bilancio ne e’ la testimonianza. Abbiamo parlato insieme a altri tempo fa, di Bene comune. In questi anni SEL ha continuato a parlare di eguaglianza, lavoro, solidarietà, diritti, in un’unica parola DIGNITA’, e SEL continuerà a farlo, anche in questa città.
Stilare un bilancio di previsione oggi, non e’ una cosa semplice. Mantenere ciò che vi è scritto, sicuramente non è l’equivalente di fare una passeggiata in un viale alberato con
un barboncino bianco. Ma abbiamo il compito, di provarci e il dovere di rispettarlo.
Il fatto di essere Partiti dall’odg della Tasi di tutta la maggioranza è testimonianza che si vuole agire sul fronte del contenimento delle spese, è testimonianza di serietà.
Un bilancio che vede un rafforzamento dei diritti, e dove noi diciamo 80.000 cittadini sestesi diciamo 80.000 diritti. Un bilancio che deve vedere le differenze di ognuno di noi, arricchire gli altri, per mantenere e potenziare quella comunità, messa sempre più a dura prova da una crisi economica, che al di là dei malati di slides e di tweets, non
abbiamo messo alle spalle. Non dobbiamo aver paura a mischiarci. Siamo tutti essere umani.
Non e’ nascondendo il problema che lo si risolve. Lo si demanda ai comuni, ma senza le dovute coperture, i comuni attenti e sensibili come il nostro, non potranno guardare passivamente queste realtà.
Vorremmo concludere con dei ringraziamenti, ai membri della Consulta dello sport che mi sopportano. Ai cittadini che ci fermano per strada, ci contattano con i social networks, ci seguono da casa e dalle tribune di questo CC, perché essere cittadini in uno stato totalitario, solleva il singolo dall’oneroso compito del pensare c’è il pensiero
unico ed e’ sufficiente basta adeguarsi. Al contrario essere cittadini di uno stato democratico e’ un esercizio impegnativo, faticoso e quotidiano, perché bisogna leggere, studiare documentarsi mettere a confronto fatti e parole esercitare lo spirito critico, la critica crea ricchezza e infine esprimere un giudizio votando. Ma non basta ancora. Bisogna togliersi gli occhiali appannati da vecchie e moderne ideologie e forse
questo e’ ancora più difficile. Ecco perché noi di SEL pensiamo che occorra valutare il quadro, non chi l’ha dipinto. Abbiamo bisogno di politica vera, fatta co passione e mano sul cuore.
Moreno Nossa
Consigliere comunale di SEL