Sesto: con questa amministrazione degrado e disagi a non finire

di Eros De Noia

In Italia, grazie al Piantedosi: torna la legalità. Così il Sindaco Di Stefano ci avvisa su facebook che, fino ad oggi, abbiamo vissuto nell’illegalità.

Chissà cosa ne pensa il Segretario del suo (?) Partito, che la poltrona di Ministro degli interni la occupava non tanto tempo fa. A parte l’amore per il mare, non passa giorno che non parli di porti, sbarchi, come cittadino vorrei si interessasse un po’ di più della mia città.

Il quartiere Rondò torretta è diventato impraticabile, soprattutto in alcuni giorni della settimana. L’inutile cambio di senso di marcia in via Firenze, non fa altro che intensificare il traffico nella già fin troppo carica via Breda.

I furgoni dei commercianti in doppia fila fungono da ostacoli e fanno si che gli automobilisti si esibiscano in acrobatici slalom degni del circuito di Monaco, per poi sbucare e inserirsi in via Risorgimento, qualora vogliano arrivare in via XX settembre, praticando un’inversione a U.

Il mercato di via fratelli Bandiera, nella sua sede modificata, paralizza tutto il complesso che gravita attorno a via Damiano Chiesa. I disagi perdurano purtroppo fino a oltre le 16,00 di sabato pomeriggio, ora in cui la pulizia, se Amministrazione vuole, termina.

I giardini di via fratelli Bandiera e il parcheggio tra la stessa e via Baracca, non vengono minimamente sfiorati dall’azienda che ha in capo la pulizia delle strade. Basta passare nei pomeriggi del sabato per verificare lo stato di degrado ulteriore.

Perché il Sindaco ce l’ha tanto con il Quartiere 1?

Eppure, proprio lì ottenne più del 51% dei consensi e ora? Finita la festa, gabbato lu santo direi.

La famosa pista ciclabile di viale Gramsci, all’imbocco con Rondò, (piazza IV Novembre), provoca lo stesso effetto chicane di via Breda. Un cantiere infinito dove i parcheggi che lo fiancheggiano, fin da Sesto FS, sono ancora una volta delimitati da strisce blu. Come si suol dire: cornuti e mazziati. Si prelevano soldi dalle tasche dei cittadini sestesi per restituire solo disagi.

Se si lasciassero perdere i porti e ci si occupasse di più quell’aspiraquattrini che è diventato il Comune sotto la sua destra, attenta ai bisogni dei privati e poco a quelli dei cittadini, saremmo sicuramente tutti più contenti.

Il mare tanto, non arriverà comunque, neanche con tutte i balzelli targati Di Stefano. Quello, neanche tutti gli operatori privati del mondo possono comprarlo, così come l’umanità necessaria a molti amministratori locali.