L’assemblea per il diritto alla casa che si è svolta il 17/2/14 ad Aldo dice 26×1 è stata l’avvio di un percorso ambizioso e necessario, per allargare e sviluppare il coordinamento fra le tante e diverse anime attive sul territorio metropolitano. Pur in assenza di importanti componenti di questo movimento, la discussione è “decollata” sulla scorta dell’esperienza che l’Unione Inquilini di Sesto S.G. sta sperimentando e delle prospettive che propone come base materiale per il coordinamento:
- La situazione che viene definita “emergenza casa” ha dimensioni e profondità che vanno ben oltre quanto si riesce a scorgere dalle cronache e dalle dichiarazioni delle Istituzioni, siamo di fronte a reiterate, arbitrarie e unilaterali violazioni delle normative esistenti; in particolare è da ritenere scriteriato e irresponsabile il fatto che nessun comune abbia istituito e attivato le commissioni per la graduazione degli sfratti presso le Prefetture, misura che sarebbe in grado di limitare, se non addirittura eliminare, l’uso della forza pubblica per eseguire sfratti e sgomberi (vedere in proposito quanto successo ieri mattina a Milano)
- Esiste un vasto patrimonio immobiliare pubblico che solo nel comune di Milano vanta migliaia e migliaia di alloggi inutilizzati, chiusi, in certi casi pronti per essere assegnati e in altri assegnabili a fronte di interventi di recupero di basso costo. L’assenza di piani casa comunali crea una situazione in cui pure i pochi fondi nazionali o regionali stanziati per l’edilizia popolare in molti comuni non possono essere spesi e non vengono spesi. Si tratta dunque di smascherare definitivamente le chiacchiere di molti amministratori locali che “si stracciano le vesti” e che promettono “straordinari impegni”, ma che poi non sono conseguenti.
- Esiste anche un vasto patrimonio immobiliare privato sfitto (abitazioni, uffici, reparti produttivi) che occupano parti consistenti del tessuto urbano in contrasto con quanto previsto dall’art. 42 della Costituzione. L’intervento delle pubbliche amministrazioni finalizzato al recupero dell’esistente è inesistente anche si tratta di chiedere conto alle proprietà immobiliari assenteiste (Art 7 Legge Regionale 4/2012) e anche da questo punto di vista i responsabili della cosa pubblica devono essere messi di fronte alle loro responsabilità.
- L’opera di denuncia delle mancanze colpevoli delle amministrazioni locali però non può bastare per invertire una tendenza per cui, a fronte dell’aumento degli sfratti, neppure le strutture di prima accoglienza esistenti bastano più. Occorre, e questa è l’intenzione assunta dai partecipanti all’assemblea, che il movimento per il diritto alla casa si assuma la responsabilità di ricoprire un ruolo nuovo: diventare una sorta di “autorità popolare” che provvede ad assegnazioni “dal basso” quegli alloggi già oggi assegnabili e che la “burocrazia” e l’affarismo mantengono chiusi e sfitti.
- Quando affermiamo la necessità di un piano casa straordinario intendiamo anche l’apertura di specifiche linee di credito attraverso cui le amministrazioni locali possono reperire i fondi necessari per le ristrutturazioni e le assegnazioni. Sappiamo che a fronte di questa ovvia necessità, troveremo di fronte il muro del “non ci sono i soldi”… in questo senso e per questo motivo l’assemblea si è proposta di avviare uno specifico percorso per studiare e sperimentare possibilità di autorecupero / autocostruzione (aspetto che rende concreto anche il fatto che NON E’ VERO CHE NON C’E’ LAVORO, ma la creazione di posti di lavoro, anch’essa, risponde a una volontà politica).
- Nel corso dell’assemblea sono intervenuti alcuni consiglieri comunali di Sesto S.G: con la loro partecipazione mostrano un approccio sano, genuino e costruttivo alle questioni che la liberazione del palazzo Marelli A pone; si sono avvicinati per “vedere con i loro occhi” senza affidarsi e fidarsi di “ciò che si dice” rispetto a quello che Aldo dice 26×1 è, vuole diventare e sarà. Abbiamo raccolto anche la disponibilità di uno di essi a versare il proprio gettone di presenza in consiglio comunale come manifestazione concreta di sostegno e con il proposito che possa essere di stimolo e di esempio per altri consiglieri.
- L’assemblea ha assunto come appuntamento collettivo la manifestazione per il diritto alla casa del 20 febbraio sotto la Regione Lombardia che ha come obiettivo il rilancio dell’edilizia pubblica e il rinnovo degli accordi sindacali per l’abbassamento degli affitti nell’edilizia pubblica.