Sesto: Comunicato della casa Rossa Rossa
IMPEDIRE LO SGOMBERO DELLA CASA ROSSA ROSSA
SOSTENERE E PROMUOVERE L’ORGANIZZAZIONE POPOLARE
APPLICANDO LA COSTITUZIONE ITALIANA!
La sezione di Sesto S.G. del Partito dei CARC sostiene gli abitanti e il progetto della Casa Rossa Rossa schierandosi attivamente con quanti vogliono porre fine al disastroso corso delle cose, contrastare la guerra tra poveri e il disastroso presente che la borghesia cerca di imporre alle masse popolari pur di mantenere il proprio potere.
Il 20 ottobre 2017 si terrà l’asta per la vendita dello stabile di Via Sacco e Vanzetti 78 in cui da quasi due anni è stato avviato il progetto della Casa Rossa Rossa, il recupero dello stabile abbandonato e frutto della speculazione finanziaria di Sesto. Totalmente autofinanziato e autogestito, con il sostegno di associazioni del territorio, singoli e organizzazioni politiche e sindacali che nel deserto e nell’abbandono cittadino riconoscono e sostengono un progetto dall’alto valore sociale, una risorsa per Sesto San Giovanni che solo le masse popolari hanno saputo creare. La CRR ha costruito passo dopo passo una storia di socialità, apertura e lotta per i diritti negati da quanti li declamano nelle campagne elettorali. Il progetto è sorto sulla base di esigenze concrete e imminenti, dalla necessità di aver risposte vere e dignitose per le famiglie e i singoli che a causa della crisi del capitalismo (il cui riflesso immediato è la perdita di posti di lavoro), non sono più in grado di pagare gli affitti che il mercato immobiliare impone. L’intero spazio (più di 3500 mq) è stato bonificato e riadattato al nuovo uso, affrontando mille difficoltà e senza ricevere aiuti da quanti a partire dalla giunta comunale, dispongono di tutti i mezzi per farlo (ad esempio non hanno mai speso neppure un euro per la messa in sicurezza degli impianti, né hanno proposto o cercato soluzioni abitative alternative, né hanno trovato posti di lavoro ai disoccupati della CRR). È persino il ribaltamento dei ruoli quello cui abbiamo assistito in questi mesi, quando sono stati direttamente gli amministratori del Comune ad inviare persone alla CRR chiedendo una sistemazione per loro, sistemazione che ovviamente, gli abitanti della CRR si sono sforzati di trovare. Impeccabili sono state invece le tempistiche e le forme delle passerelle elettorali dei “nostri” amministratori, sfilando nei locali della CRR, rilasciando interviste in cui chiacchieravano di “holding sociale”, di “mutui sociali”, di “hotel sociale” e di tutte quelle cose che al di là dei nomi che si danno, richiedono almeno un po di quell’onestà e correttezza evidentemente assenti in chi è riuscito a prendere il palazzo comunale. A scanso di equivoci, noi non siamo contro la Giunta perché reazionaria del color PDL, color Lega Nord o color PD! Noi ci basiamo su quello che questi personaggi ed emissari delle banche, dei palazzinari e dei poteri forti compiono su loro mandato e il mandato che ricevono è sempre lo stesso: spremere le masse popolari ed impedire che si organizzino per la lotta politica. Sono quindi i fatti ad escludere qualsiasi fiducia nei confronti di chi ci amministra.
Impedire lo sgombero della CRR significa rafforzare l’organizzazione che serve per contrastare la deriva reazionaria di quanti amministrano questo paese. Impedire che questa esperienza abbia fine e creare anzi le condizioni per valorizzare il percorso fatto affinché prosegua nel diventare a Sesto San Giovanni quel centro dell’organizzazione e della mobilitazione popolare contro la crisi del sistema economico, politico, sociale e ambientale. Impediamo lo sgombero con tutti i mezzi e mettendo in essere ogni proposta efficace che sorga da quanti sostengono la resistenza della popolazione e degli stessi abitanti della CRR secondo il principio che è legittimo tutto quanto va in direzione della difesa degli interessi delle masse popolari, anche se definito illegale dalle leggi correnti.
Le istituzioni cittadine fingono l’impotenza difronte alla nuova tragedia che vorrebbero e che sono disposti a far vivere a centinaia di persone, a decine di famiglie, a decine di minorenni nel pieno della loro scolarizzazione e persino a donne incinte e ai neonati della CRR. Le istituzioni cittadine fingono di non aver il potere di far rispettare e di far applicare la Costituzione italiana che cita all’Art. 3: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti la legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religioni, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.” Tradotto significa mettere a disposizione risorse, strumenti e competenze che le istituzioni gestiscono e che vengono invece sperperate, alle organizzazioni del territorio già attive per la difesa e la tutela dei diritti come la casa, il lavoro, il diritto all’istruzione e alla sanità pubblica e gratuita. Ancora, l’Art.43 della Costituzione cita: “ai fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzi, allo Stato, ad enti pubblici, o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”. Tradotto significa emettere da subito un ordinanza che a questo articolo e a quello sopra si ispira, bloccando ogni decisione in merito allo sgombero o alla vendita dello stabile.
Chi compra questo stabile, lo compra con tutti i suoi abitanti!!
Invitiamo tutti ad aderire, partecipare e promuovere su più vasta scala possibile l’assemblea del 28 Ottobre in Piazza della Resistenza ore 16:00