All’indomani dell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo ricevuto comunicati stampa di diverse forze politiche in merito alla nota vicenda del centro islamico. Eccoli (in ordine cronologico):
Art.UNO Mdp Questa notte il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri di maggioranza in spregio ai valori costituzionali hanno privato del diritto di culto una significativa parte della nostra comunità cittadina, hanno pervicacemente voluto innalzare un muro e creare una pericolosa frattura sociale continuando a perpetrare la politica di sottrazione dei diritti che ha già caratterizzato i primi mesi di governo, ponendo “fuorilegge” migliaia di persone privandole di un luogo dove pregare e praticando una discriminazione inaccettabile.
PD. Il consiglio comunale di ieri ha rappresentato una pagina triste per la nostra città: alla comunità islamica di Sesto è stato negato un fondamentale diritto costituzionale: quello di avere un luogo di culto. Di fronte alla scelta tra applicare una sanzione pecuniaria o decretare la decadenza, la Giunta ha scelto deliberatamente questa seconda strada senza nemmeno fare il dovuto passaggio politico nella commissione preposta. Tale decisione non ha nulla di tecnico, ma la dice lunga sulla linea politica di questa Amministrazione che, nonostante l’odg presentato da grande parte della minoranza, ha arbitrariamente scelto di scartare la sanzione pecuniaria perché ” irrisoria”. La verità è che l’attuale Amministrazione con questo provvedimento intende negare il diritto di culto sancito dalla Costituzione, confermandosi come portatrice di valori non inclusivi e garantisti dei diritti non solo costituzionali ma universali. A questa Amministrazione chiediamo di chiarire, altresì, quale sarà il futuro dell’area di Via Luini, visto che verrà a mancare il progetto di riqualificazione connesso all’edificazione del Centro culturale islamico che interessava anche le aree ad esso limitrofe.
5 Stelle e Piano: Nel Consiglio comunale di ieri sera la maggioranza di centro destra ha bloccato definitivamente il progetto della moschea ordinando l’immediato sgombero dell’area occupata dalla struttura provvisoria. I Consiglieri comunali di Lista Popolare X Sesto e Movimento Cinque Stelle, pur condividendo le motivazioni di carattere giuridico che hanno decretato la revoca della convenzione, hanno espresso un voto di astensione, preoccupati soprattutto dalla necessità di assicurare un luogo di culto alla comunità islamica attraverso un percorso condiviso con l’Amministrazione Comunale. I consiglieri Alessandro Piano (Lista Popolare X Sesto) e Vincenzo Di Cristo (Movimento Cinque Stelle) hanno dichiarato : “ a differenza della posizione espressa dal Partito Democratico e dalla Lista Chittò, i nostri gruppi hanno espresso la volontà di ridiscutere il progetto senza tuttavia trovare ascolto da parte della maggioranza . Abbiamo quindi promosso un ordine del giorno per ricucire lo strappo consumato con una parte della città e per aprire un confronto tra l’Amministrazione e la Comunità Islamica per individuare luoghi nei quali sia almeno possibile garantire la continuità del diritto di preghiera il venerdì. La maggioranza ha bocciato la nostra proposta ritenendola fuori legge. Non abbiamo parole per descrivere il voto espresso da Lega Nord, Forza Italia e Coalizione civica. Purtroppo nell’azione amministrativa della Giunta Di Stefano continua a prevalere la logica della propaganda rispetto all’equilibrio e al senso di responsabilità che sarebbero invece necessari per governare questioni complesse che riguardano diritti e libertà fondamentali”.
SESTO NEL CUORE: La delibera che ha accompagnato, l’altra sera, la decadenza della convenzione con la Comunità Islamica di Via Luini è esclusivamente tecnica. Da parte delle Comunità Islamica sono stati violati punti essenziali della convenzione quali l’aver disatteso il cronoprogramma delle bonifiche e quello delle opere e l’aver disatteso il versamento del prezzo di € 320.000. Operare scelte diverse avrebbe significato compiere atti contro alla legge; non solo, avrebbe portato questa Amministrazione a compiere disparità di trattamento rispetto ad altri cittadini che per inadempimenti minori, anche con la passata amministrazione, sono incorsi in decadenze. Lascia perplessi e sconcertati la presa di posizione del ex Giunta Chittò che ha forti responsabilità sulla gestione della pratica. Prima su tutto non aver effettuato l’azzonamento come richiesto dalla Legge Regionale che disciplina l’insediamento e l’individuazione delle aree di culto. Confusa e priva di risposte è stata la difesa della Consigliera Chittò in Consiglio Comunale la quale avrebbe potuto e avrebbe dovuto percorrere una sola strada: chiedere scusa alla Comunità Islamica per averla condotta in un vicolo cieco badando più a interessi elettorali che all’intenzione di garantire il legittimo diritto di culto di ogni confessione religiosa. Nuovamente le chiediamo: perché la vecchia Giunta non ha adempiuto alla normativa regionale? Se avesse fatto ciò la vecchia Giunta Chittò, oggi, per la comunità che intende edificare un proprio luogo di preghiera sarebbe stata un’altra storia e avrebbe consentito di trovare una soluzione legale a tutta la vicenda. Questa è la verità! La coalizione civica, tuttavia, durante il Consiglio Comunale di lunedì ha presentato un ordine del giorno, fatto proprio dal Sindaco, che impegna la Giunta ad intavolare un confronto serio e franco con la comunità religiosa presente sul territorio nonché ad attivarsi, entro il termine di 24 mesi, a dotarsi di nuovi regolamenti urbanistici facendo proprie le norme dettate dalla legge regionale. Noi siamo per le regole certe e per la legalità; non cerchiamo scappatoie come suggerito da qualche consigliere di minoranza, scappatoie che unitamente all’inerzia e incompetenza della vecchia Giunta hanno portato la comunità islamica in questa situazione. Invitiamo tutti, minoranza e alleati di governo, ad abbassare i toni ricordando che la campagna elettorale è terminata; a noi il compito di amministrare la città e all’opposizione di vigilare sul nostro operato e proporre costruttivamente miglioramenti alla nostra attività amministrativa. Noi siamo civici e indipendenti e nel momento in cui non ci ritrovassimo nelle scelte politiche della maggioranza non esiteremmo a prendere posizioni, anche drastiche, sempre nell’interesse della città. Ora, insieme, abbiamo il compito di applicare i principi costituzionali in tema di libertà di culto.