Sesto, Circolo Del Riccio: un pezzo di cuore e di storia della nostra città

In ricordo di Armando Piromallo, mio padre, Giuseppina Barsottelli, Pina, mia madre, che con mia sorella Franca, mio fratello Massimo e io, abbiamo gestito il “Circolo Del Riccio” per alcuni anni (negli anni 60). Con Santo Caspani, Bruno Celeste, Mario Amosuso, Tino, Roberto Minelli, e tanti altri, tutti grandissimi amici. Molte di queste persone ci hanno lasciato, persone che hanno dato molto della loro vita alla prosperità di questo Circolo che per decenni è stato un importante luogo di coesione Sociale e ritrovo nel quartiere Rondinella. Io stesso, nel mio piccolo, ho partecipato per anni a dare vita a questo Circolo che ora è chiuso e abbandonato a se stesso. Un gran bel ricordo che spero possa tornare a vivere nel cuore della nostra città. Mario Piromallo

#SestoSanGiovanni#Stalingrado Il “tavolo sociale” è stato per anni il mio pranzo del mezzogiorno al “Caffè Corretto”, che noi continuavamo a chiamare con il vecchio nome cooperativo “Circolo Del Riccio” (anche io che ho disegnato è realizzato la nuova insegna) perché intitolato a Renzo, un Partigiano ucciso giovanissimo il 10 agosto del 44 in piazzale Loreto. Al tavolo sociale accedevi su invito di Bruno, grande intrattenitore e grande amico mio, e oltre a lui ci trovavi Sergio, Benito (sardo, per niente fascista), Davide, Roberto, Amoruso e un numero variabile di ospiti che facevano allungare man mano il tavolo.

Grandi comizi soprattutto miei e di Bruno, grandi risate, grandi bevute e alla fine il grappino sociale prima di riprendere il lavoro. A sovrintendere tutto Janet e Tino che portavano i pasti e il vino. Avevo disegnato e stampato dei cartellini da alzare al momento dell’ordine con la scritta “ABB ++” perché sopratutto Bruno e Sergio volevano un primo abbondante ++ e lo manifestavano alzando appunto il cartellino.

Un bel mondo, semplice e schietto che annullava le differenze di età e professione. Oggi Tino se n’è andato e prima di lui abbiamo salutato Sergio, Bruno e pure il circolo ha chiuso come quasi tutti i circoli cooperativi e anche la città è cambiata, è diventata meno ospitale, più tetra. Sempre meno Stalingrado, sempre più Gotham City. A noi rimangono i ricordi di un periodo felice e la speranza di far rivivere Tino e tutti gli altri con un rinnovato senso di comunità. Qua sotto la storia del circolo, che si interrompe con il nome di Roberto, l’ultimo presidente che se ne è andato pure lui è si troverà da qualche parte a tirare madonne e scope in una infinita partita a carte con Bruno, Tino e tutti gli altri compagni che ci hanno lasciato.

Si ringrazia M. Merlotti