Il Partito dei CARC sostiene l’occupazione a scopo abitativo e sociale della Casa Rossa Rossa (una palazzina disabitata da anni sita al 208 di viale Italia) che dallo scorso 11 marzo vede protagoniste le famiglie sfrattate, l’Unione Inquilini e gli studenti di Sesto San Giovanni. L’occupazione della Casa Rossa Rossa è esempio positivo e legittimo di resistenza agli effetti della crisi a cui la classe dominante non sa, non vuole e soprattutto non può mettere fine. Il governo Renzi, come i governi che lo hanno preceduto e più dei governi che lo hanno preceduto, impone misure di lacrime e sangue alle masse popolari, le spreme e le sfrutta a suon di riforme. Dal Job’s Act alla Buona Scuola, dal Piano Casa allo Sblocca Italia ogni manovra che il governo mette in campo aggrava la malattia (la crisi) e pone le masse popolari, i lavoratori, le forze della sinistra sindacale, i sinceri democratici e le forze progressiste della società civile sempre più di fronte alla scelta di subire o combattere. Il Comune di Sesto San Giovanni, in continuità con il governo Renzi, premia gli amici degli amici, fa gli interessi della classe dominante e colpisce le masse popolari: a Sesto San Giovanni le aziende chiudono (la GE ex Alstom è solo la più recente), le famiglie vengono sfrattate, i servizi essenziali vengono esternalizzati e privatizzati (come è successo per il CDD)…
Mobilitarsi per affermare gli interessi collettivi, i diritti, i beni comuni.
Il 17 aprile si terrà il referendum contro le trivelle, conseguenza dello Sblocca Italia. Chiamiamo i partiti della sinistra, i sindacati, le associazioni ambientaliste, le forze sane, progressiste, democratiche della città a fare della Casa Rossa Rossa il centro propulsore del comitato che promuova il Sì al referendum contro le trivelle, per costruire insieme quel pezzo di strada che ci porti a impedire al governo Renzi e ai suoi complici locali di fare affari sulla pelle delle masse popolari.