Si sa che le campagne elettorali oltre a richiedere impegno sono costose e per affrontarle al meglio è bene disporre di fondi che permettano di stampare volantini e manifesti, di affittare sale per gli eventi e altro ancora.
C’è chi apre sottoscrizioni, chi organizza cene e lotterie di finanziamento, chi chiede uno sforzo particolare ai propri sostenitori e c’è chi più furbo, o così almeno crede, pensa bene che possa essere il sottoscritto a finanziare la sua campagna elettorale; è il caso di Gianpaolo Caponi leader e capogruppo di Sesto nel Cuore che ha la pensata di chiedere al sottoscritto, con un’azione legale, ben 50.000 euro per una presunta diffamazione a mezzo facebook e mi invita tramite l’Organismo di Conciliazione dell’Ordine degli Avvocati di Monza ad aderire ad un incontro di conciliazione cui naturalmente mi guardo bene dall’aderire perché non ho nulla da conciliare non avendo, contrariamente a quanto affermato da Caponi, diffamato nessuno, ma soltanto denunciato in due post che sulla pagina “Sestosegnalazioni” nota pagina organizzata dal consigliere comunale di Snc Marco Lanzoni e unanimemente riconosciuta come facente riferiferimento a Sesto nel Cuore erano stati ospitati alcuni post dal chiaro sapore xenofobo e fascistizzante, post poi rimossi dopo le proteste di alcuni frequentatori della pagina che a loro volta sono stati eliminati dai contatti perchè “disturbatori”.
Oltetutto nella sua richiesta Caponi afferma di non avere nulla a che fare con Marco Lanzoni che evidentemente siede in Consiglio Comunale e appartiene al suo gruppo a sua insaputa, come a sua insaputa si fa spesso fotografare assieme a lui ai gazebo e alle iniziative della loro lista e firma con lui i comunicati stampa…
Mi spiace per Caponi, ma per finanziarsi la campagna elettorale dovrà darsi da fare come fanno tutti e magari fa
Giampaolo Pietra