® L‘ex vicesindaco Gianpaolo Caponi entra a piedi uniti contro la giunta Di Stefano. Lo fa senza giri di parole e, per la prima volta da quando si è dimesso, motiva seppure velatamente le ragioni della sua uscita e quella dell’ex assessore Angela Tittaferrante dalla giunta dopo solo nove mesi. La scelta fu fatta per: “… divergenze sul modo di governare la città…”(sic)
L’ex Capitano non si ferma e come un fiume in piena accusa l’attuale amministrazione di debolezza ed incapacità. Il leader di Sesto nel Cuore, a cui non va giù il regolamento sulle associazioni proposto dalla sua ex delfina, l’attuale assessore Roberta Pizzochera, chiede al sindaco di fermarsi e di non mettere il bavaglio al mondo del volontariato e dell’associazionismo. Anzi invita questi ultimi di far sentire con forza la loro voce.
Come è nel suo stile l’avvocato Capitano lascia in sospeso le conclusioni. Ci ricorda il “mitico” Franco Bitossi, corridore di buon livello che era capace di fare grandi imprese durante la tappa per poi fermarsi e farsi raggiungere in vista del traguardo. Non riusciva a gestire le emozioni della vittoria.
Ma c’è un altro aspetto che emerge dallo scritto di Caponi: la difficoltà a raccordare la sua volontà politica col gruppo consiliare che ancora si richiama a Sesto nel Cuore, che invece è sdraiato e accondiscendente verso il sindaco. Questo appare evidente ed incontestabile soprattutto dopo il voto della scorsa notte proprio sul nuovo regolamento, dove i tre consiglieri che ancora si richiamano a lui hanno votato uno contro, uno a favore e l’ultimo non ha partecipato al voto.
Tutto ciò non ci impedisce di riconoscere nel linguaggio e nello stile del suo post, finalmente una posizione politica, seppur tardiva e a questo punto inutile. Ciao Capitano, la tua creatura è stata inghiottita dalla voracità del potere.
Per la serie: “Tutto sbagliato, tutto da rifare“. (G.B.)