Sesto: botta e risposta tra segretario PD e mamma di una studentessa

BOTTA: Questa mattina, all’apertura della nostra sede cittadina di via Fiorani, abbiamo rinvenuto, tra la saracinesca e la porta d’ingresso, uno striscione recante la scritta ” ci vediamo a settembre” firmato UDS Sesto.  La stessa frase, recante la medesima firma, è stata ripetuta sul marciapiede antistante l’ingresso. L’azione, con il chiaro scopo intimidatorio, non ha sortito l’effetto desiderato, infatti il sentimento che proviamo non è paura, bensì compatimento nei riguardi di coloro che, al confronto politico trasparente e onesto, preferiscono azioni non degne e quantomeno discutibili. L’intimidazione, la minaccia, la vigliaccheria non fanno parte del nostro modo di intendere la politica. Noi, come partito, mettiamo la nostra faccia in tutto ciò che facciamo, sempre pronti a raccogliere anche le opinioni discordanti e le critiche costruttive, purché espresse con trasparenza e nell’ambito della legalità. Le foto raccontano benissimo del clima di astio che si muove intorno al Partito Democratico anche a livello locale. Sappiano però i cittadini che nessuno ci impedirà di continuare di fare politica a Sesto e per Sesto.” Marco Esposito Segretario Cittadino PD Sesto San Giovanni

RISPOSTA Caro segretario cittadino, cari dirigenti, cari iscritti e cari simpatizzanti del PD di Sesto San Giovanni, ho deciso di scrivervi dopo aver letto l’ultimo comunicato con cui attaccate pesantemente i ragazzi dell’UdS di Sesto. Sono la mamma di una ragazza di 14 anni iscritta proprio all’UDS della nostra città. Una ragazza che ha sempre vissuto sentendo parlare di politica, di uguaglianza, di rispetto per tutti ma soprattutto per i più deboli. Una ragazza che dopo una prima fase di rifiuto verso tutti questi argomenti, come è giusto che sia (perché per crescere bisogna anche maturare il taglio del cordone ombelicale), da quest’anno ha iniziato timidamente ma tenacemente a trovare la sua strada, il suo posto nel mondo degli adulti che a volte continua ad apparirle così faticosamente incomprensibile. Perché gli adulti ripetono sempre che ti devi impegnare, che devi essere artefice del tuo futuro, che devi essere parte attiva della realtà in cui vivi, che non si può essere indifferenti, che è giusto prendere delle posizioni e dimostrare il proprio dissenso, che occuparsi degli altri e interessarsi a ciò che accade sia vicino a casa tua che nel mondo è doveroso in primis per se stessi ma anche per chi ci è accanto o a migliaia di chilometri da dove si vive… Insomma, i grandi spesso ripetono che fare politica è bello, giusto, insegna a crescere, a diventare adulti consapevoli e fieri di guardarsi allo specchio la mattina. E tuttavia… Tuttavia, misurarsi con la società e la “politica” a 14 anni, a 16, a 18 e a 20 anni è molto diverso rispetto ad altre età della vita, potremmo dire che si tratti di un modo più gioioso (sperando che questa parola non vi scandalizzi). Se ai nostri ragazzi togliamo anche quello, non penso potremo avere la speranza di avvicinarli all’interesse per un mondo troppo spesso appesantito da chilometrici comunicati, stanche assemblee, pedanti e pesanti riunioni, al massimo rivitalizzate da guerre per bande e per clan all’interno di una stessa compagine (e voi credo che, di questi tempi, dovreste saperne qualcosa…). I ragazzi e le ragazze dell’UDS di Sesto San Giovanni si ritrovano tutti i venerdì pomeriggio per decidere quali azioni porre in essere. Certo a volte sono pochi, magari male organizzati, ma di idee ne circolano tante e di tutti i tipi, idee che hanno una grande forza, quella che noi adulti abbiamo talvolta smarrito e che forse dovremmo andare a ripescare nelle nostra memoria: la freschezza, la vivacità, la gioia, l’ironia… che fanno di quelle azioni delle novità, diverse dalla noiosa ritualità della politica e per questo così uniche. Definire quelle azioni degli atti intimidatori trovo sia veramente offensivo ed inaccettabile sia per i ragazzi stessi sia per le loro famiglie che di certo non li hanno educati per diventare dei novelli pericoli pubblici. Vi invito, dunque, tutti a partecipare alla prossima manifestazione organizzata dagli studenti e dalle studentesse, magari proprio una manifestazione contro la “buona” scuola. Resterete meravigliati dalla forza, dalla vitalità, dall’allegria di questi ragazzi , dalla talora stupefacente consapevolezza di ciò che non vogliono venga deciso per loro. Io ci sono stata in passato e quell’esperienza ha sicuramente giovato al mio modo di vivere l’impegno sociale e politico, al ritrovare nuove energie e nuove “idee”. Perché le idee degli altri e il modo che gli altri scelgono di manifestarle non sono per forza sempre sbagliati, offensivi e intimidatori. Questa modalità di replica che avete deciso di porre in essere assomiglia tanto ad una strategia per spostare l’attenzione dai veri problemi del vostro partito ( di cui sinceramente poco mi importa) e dai veri problemi della nostra città (e su questo non entro perché sarebbe un’altra lettera). Invece di scrivere un comunicato così sprezzante, avreste potuto invitare i ragazzi ad un incontro. Sapevate, infatti, a chi rivolgervi perché quei ragazzi la loro firma sullo striscione l’hanno lasciata (Pensa che pericolosi sovversivi…..) E’ dalla scorsa campagna elettorale che riempite pagine e pagine di quanto sia importante la partecipazione o la condivisione; allora iniziate insegnando ai nostri ragazzi cosa è la politica e lasciatevelo anche insegnare da loro in un vero scambio reciproco. Dimostrate una volta per tutte che una città amica, forte e coraggiosa esiste davvero e sarà veramente realizzabile se lasceremo anche ai giovani il loro spazio per esprimersi liberamente, senza censure dettate solo dal fatto che le opinioni altrui sono in conflitto con il partito da voi rappresentato. Il dissenso esiste e senza di esso non si parlerebbe di democrazia ma di ben altro.                    La mamma orgogliosa di una ragazza sestese iscritta all’UDS