di Angelo Gerosa. Interessante e molto partecipato il dibattito “Casa estiva di Bibbona: apriamo il cantiere delle idee vincenti!” organizzata giovedì 17 marzo dalla Lista Civica “Sesto nel cuore”.
“L’idea vincente” presentata al pubblico che ha gremito la Sala degli Affreschi della Villa Visconti d’Aragona è la proposta di costituire una Fondazione cittadina con il compito di dare un futuro al centro di vacanze toscano, al pari di quanto avvenuto per la Casa di riposo della Pelucca e per l’lstituto storico dell’ISEC.
Dopo le relazioni introduttive dell’avvocatessa Bernardini, del notaio Fabiano e dell’operatore del turismo sociale Caviraghi, l’intervento dell’Assessore Bernardi (Demanio e Patrimonio) non è entrato nel merito della proposta di costituire una Fondazione ed ha fornito una descrizione della struttura molto severa in termini di fatiscenza, impossibilità di ospitare disabili ed utenze deboli, non agibilità del percorso che porta alla spiaggia attraverso la pineta di proprietà ecc.
Chi scrive, presentando l’attività dell’Associazione Amici Bibbona, ha invitato i presenti a partecipare alla gita a Bibbona che si organizzerà il prossimo 14 e 15 maggio, potendo così constatare che il Centro, pur necessitando di riqualificazione, fortunatamente non è fatiscente e neppure abbandonato, tanto che nel 2015 ha realizzato oltre 9.000 presenze, tra cui disabili in carrozzina che, grazie ad un percorso protetto ed all’assenza di barriere architettoniche, possono raggiungere anche la spiaggia.
La formidabile qualità e le potenzialità del Centro sono state ben riassunte nell’intervento svolto dall’ing. Fabbri che, forte della sua esperienza professionale, ha ricordato anche la “buona prassi”, in atto da ben 7 anni, della manutenzione della nostra grande pineta storica svolta da volontari sestesi.
L’ex assessore al Demanio Zucchi ha rilanciato con forza la proposta di costituire la Fondazione, ipotizzando anche il conferimento alla stessa della proprietà del Centro. Ipotesi su cui, per la verità, sia gli organizzatori che i relatori, hanno mostrato molta prudenza, ipotizzando forme diverse di gestione quali un comodato d’uso temporaneo o un diritto di superficie per un numero limitato di anni.
La consigliera comunale Tittaferrante ha concluso i lavori invitando tutti a ragionare di rilancio del Centro in termini di utilità sociale e non di mera economia e denunciando la troppa disattenzione con cui, a suo dire, l’amministrazione comunale in questi ultimi anni avrebbe gestito il centro, con proroghe della gestione di pochi mesi per volta, quindi poco efficaci, e con soldi spesi per consulenze costose e di dubbia utilità.