L’esito delle elezioni amministrative nel comune di Sesto San Giovanni ha sorpreso i molti che vivono la città nel segno delle tradizioni antifasciste nella città che porta la medaglia d’oro al valore militare conferitale per il contributo dato alla lotta di Liberazione contro il fascismo.
Già, il fascismo che unito al nazismo, rappresenta una pagina terrificante per il nostro paese e non solo, e che ha subito per 20 anni l’onta di dipendere da una dittatura che ha letteralmente ridotto ai minimi termini la dignità di chi non fosse stato d’accordo.
Sono passati circa settanta anni dalla caduta della dittatura ma gli atteggiamenti e le ideologie non si sono mai veramente spenti, anzi ci sono stati e ci sono ancora rigurgiti preoccupanti di cui troppi cittadine e cittadini non sembrano rendersi conto.
La storia dice che prima di riuscire a debellare la piaga del nazi/fascismo la sofferenza e la perdita della vita hanno messo a dura prova milioni di persone e, nonostante tutto, siamo ancora qui ad ascoltare pseudo politici che cavalcano ancora ideologie a favore di questa piaga mondiale.
A Sesto San Giovanni, la nostra Città, siamo giunti a un ballottaggio che vede il sindaco uscente Monica Chittò in contrapposizione alle liste di destra e estrema destra del candidato Roberto Di Stefano che ha ottenuto la possibilità di giocarsi le sue carte per l’ambita città, Stalingrado d’Italia.
Non c’è molto altro da dire se non che le tradizioni della Sesto San Giovanni antifascista rischiano seriamente di essere messe in pericolo da un voto di protesta nato da una nuova onda populista attuata magistralmente, ma anche a causa di altri motivi, legittimi, di persone che si sentono tradite da decisioni che a volte non sono state condivise nel modo più corretto con la città.
Le cittadine e i cittadini che saranno richiamati al voto il 25 giugno hanno l’obbligo morale di pensare alle conseguenze che ci potranno essere in caso di spostamento radicale della fiducia verso uno o l’altro candidato.
Non ho altro da comunicare e comunque spero di aver potuto almeno consegnare ai Sestesi un pensiero sulle conseguenze che potranno esserci dopo il voto. La decisione e la responsabilità di fare una una scelta spetta inequivocabilmente a noi e voi tutti.
Mario Piromallo – Sinistra Italiana/La Fabbrica della Città
Redazione