Oggi, sabato 14 ottobre alle ore 15,00 in Piazza Oldrini a Sesto San Giovanni, l’ANPI di sezione 340 Martiri di Sesto, in collaborazione coi giovani, ha organizzato l’evento:
Dove andiamo? Incontriamoci in Piazza
Ha aperto il dibattito la Presidente della sezione ANPI 340 Martiri della nostra città, Lina Calvi, che auspica un futuro migliore anche perché il presente è deludente.
Ha confermato la passione di tutti per il nostro “Paese” e in questa passione la partecipazione dei giovani deve essere parte attiva fondamentale per perseguire i valori di democrazia e libertà legati alla Costituzione.
I giovani, che sono il futuro, devono farsi carico di trasmettere i concetti di Libertà.
Nel corso della presentazione Lina Calvi ha voluto ricordare l’atto vandalico compiuto dai fascisti sulle teche del monumento al deportato del Parco Nord.
Tutto ciò non può essere banalizzato, infatti è necessario prendere molto seriamente questi atteggiamenti fascisti che stanno tornando in auge.
Oltretutto in questo periodo anche il sindaco e l’amministrazione comunale attuale hanno disertato all’appuntamento della manifestazione contro i fascismi, e tutto ciò non può passare inosservato anche perché può essere interpretato come un placido benestare.
Poi prende la parola Andrea Nossa è conferma che l’ANPI e i giovani hanno sentito la forte esigenza di organizzare questa giornata che tratta il tema dell’antifascismo.
Comunque per questo problema è necessario trovare dei punti di riferimento nella realtà quotidiana.
La relazione di Andrea parte dal 1° punto che dice: Ha senso parlare di antifascismo oggi?
Di ciò che è successo più di 70 anni fa?
Che però in un certo modo continua a succedere in altre forme al giorno d’oggi tramite formazioni di estrema destra che compiono atti contro studenti e persone giovani usando la forza e la violenza.
La sfida è individuare i veri nemici.
Gli altri punti focali ruotano comunque intorno alla prima domanda, perché in pratica i problemi esistenziali ai quali le destre si attaccano come le dicerie che li portano a dire che per gli italiani il lavoro non c’è perché ci sono gli extracomunitari che glielo portano via.
Questa invece diventa la guerra tra i poveri provocata ad arte.
Vengono snocciolati i punti oggetto dell’incontro e per ognuno di essi viene data una definizione.
Poi tra i presenti ci sono alcuni interventi con i relatori che danno la propria definizione ai punti su cui è incentrato il dibattito.
Comincia un iscritto all’ANPI di Sesto che movimenta il dibattito confermando che il fascismo ha abolito la Libertà e ha imposto la cultura della violenza e della guerra.
Tornando agli ultimi anni la situazione precaria di tutti e particolarmente dei giovani ha fatto si che finora siano state emarginate almeno 2 generazioni e ovviamente è necessaria una vita migliore e dignitosa.
Una delle possibilità che si offre è la riduzione dell’orario di lavoro per dare lavoro a più persone, e se vogliamo vivere bene, è necessaria la solidarietà tra persone che in questi anni si è dispersa.
Poi è il turno di Davide, studente di 23 anni, che non è per niente felice di vedere il presente e il futuro di questa scuola che sono nebulosi.
Vorrebbe che la scuola di oggi diventi l’ambiente in cui si formano i futuri antifascisti.
Oltre a studiare, Davide, insegna a ragazzini del quartiere Marzabotto e conferma che nelle classi di circa 25 ragazzi ci sono dai 10 ai 15 migranti.
Oggi però in generale la scuola è perversione di una meritocrazia e che fin da giovane ci si ritrova a dover frequentare in un sistema formativo classista.
Un altro intervento di una militante dell’ANPI di Cinisello Balsamo che ha voluto partecipare al dibattito perché ha trovato molto interessante il fatto che il dibattito stesso è stato organizzato direttamente in piazza e non tra mura, aperto a tutti.
Ciò è un bel segnale per i movimenti fascisti attuali.
Poi si sofferma sull’alternanza scuola/lavoro e conferma che il lavoro deve essere pagato.
Infine dice che ha molto senso parlare di antifascismo e dell’insieme degli argomenti che devono caratterizzare l’ANPI.
Il miglior modo per combattere il fascismo è creare una società equa a partire dalla formazione nella scuola.
Poi altri interventi che confermano il taglio positivo che l’ANPI e i giovani hanno voluto dare all’incontro.
Dopo un paio di ore di dibattito si chiude l’incontro con le persone presenti che restano fino alla fine ad ascoltare.
Un bel pomeriggio antifascista nella nostra Sesto San Giovanni.
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