Sesto ANPI: Cenati alla commemorazione di Migliorini De Candia Pelucchi

Pubblichiamo l’intervento di Roberto Cenati Presidente ANPI Comitato Provinciale di Milano, alla commemorazione di Luciano Migliorini, Pantaleo De Candia, Pierino Pelucchi svoltasi ieri venerdì 29 giugno a Sesto San Giovanni “Villaggio Falck”.

 

Nel marzo del 1944 esplose l’unico grande sciopero politico generale nell’Europa occupata dai nazifascisti. La deportazione politica assunse, nell’area industriale di Sesto San Giovanni, dimensioni di massa per la grande e compatta partecipazione dei lavoratori al grande  sciopero generale del marzo 1944.  Quasi tutti gli arresti avvenivano di notte, nelle case, ed erano effettuati da militi della Guardia Nazionale Repubblicana, della Muti, dell’Ufficio Politico investigativo.

Tra il 27 e il 28 giugno si ebbero sistematici rastrellamenti nelle abitazioni dei dipendenti della Falck e seguirono arresti in massa.

La sera del 28 giugno 1944 alle ore 20,30 tre torpedoni pieni di squadristi della Legione Autonoma Ettore Muti provenienti da Milano, giunsero nel luogo che allora si chiamava Trattoria Tripoli a causa delle finestre in stile arabo, che era frequentato dagli abitanti del villaggio Falck e dai lavoratori della stessa Falck. I clienti della Trattoria una sessantina, vennero fatti uscire dal locale e perquisiti e arrestati per essere trasferiti al Comando per essere interrogatori.

Luciano Migliorini, operaio della Falck Unione, militante del PCI clandestino dagli anni Trenta, già arrestato e incarcerato per gli scioperi del marzo 1943 e Pantaleo De Candia operaio antifascista della Breda, furono brutalmente interrogati e alle 21,30 vennero fucilati e i cadaveri abbandonati sul selciato davanti al “Tripoli”.

Dopo la fucilazione dei due operai sestesi, la Muti saccheggiava il locale e l’abitazione della proprietaria. Anche le abitazioni di Migliorini e De Candia venivano perquisite. Anche qui gli squadristi, come al solito, rubarono danaro, alimentari, sigarette e una radio. A Luciano Migliorini venne intitolata la 184° Brigata Garibaldi SAP che aveva base operativa negli stabilimenti Falck. La Brigata, sorta sulla base dei preesistenti gruppi gappisti, si articolò in 7 distaccamenti che al momento della Liberazione comprendevano complessivamente 335 uomini

I repubblichini e le varie polizie fasciste ebbero un ruolo non secondario nelle denunce e nella cattura di operai  in sciopero, di oppositori politici, di ebrei. E’ questo un dato da non dimenticare quando ricordiamo il tragico periodo caratterizzato dall’avvento del nazifascimo in Europa e nel nostro Paese.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella osservava nel Giorno della Memoria : “Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario, e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma.”

A settantre anni dalla liberazione di Auschiwitz, di Mauthausen, dei lager nazisti, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale siamo fortemente preoccupati per le recrudescenze neonaziste, antisemite, xenofobe e razziste  che pensavamo fossero definitivamente scomparse, per azioni che offendono la memoria di tutti noi, come la profanazione del Monumento al Deportato al Parco Nord avvenuta nell’ottobre scorso. Il dato più preoccupante di fronte a questi gravissimi fenomeni è costituito dall’indifferenza che va combattuta e sconfitta. “L’indifferenza – ha sottolineato recentemente Liliana Segre – è più colpevole della violenza stessa. E’ l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte.”  Per battere l’indifferenza occorre avviare una forte controffensiva ideale, culturale e storica che spieghi, soprattutto alle giovani generazioni cosa è stato il fascismo e quali tragedie ha provocato in Italia e in Europa.

Dal sacrificio di tanti giovani come Migliorini e De Candia che non furono indifferenti perchè scelsero di combattere il nazifascismo, è nata la Costituzione repubblicana, bussola, guida e punto di riferimento indispensabile, oggi più che mai, della nostra democrazia. Nostro compito è di contribuire alla sua piena attuazione a settant’anni dalla sua entrata in vigore e di far rivivere i valori della pace, della solidarietà, della politica intesa come servizio alla collettività e al bene comune che furono patrimonio dei Combattenti per la Libertà e di chi ha resistito nei lager nazisti.

Roberto Cenati Presidente ANPI Comitato Provinciale di Milano

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