Stamattina si sono svolte la manifestazione e la commemorazione al Monumento al deportato del Parco Nord!
Pubblichiamo i discorsi tenuti stamattina dal Presidente ANPI della Sez. 340 Martiri di Sesto San Giovanni, Carlo Rapetti, e da Alessandro Padovani Presidente ANED Sez. Sesto/Monza in occasione della Celebrazione del Giorno della Memoria c/o il Monumento al Deportato al Parco Nord.
Carlo Rapetti – ANPI
Questo 2024 è il centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, è l’anno dell’80esimo degli scioperi nelle fabbriche sestesi e delle deportazioni degli operai sestesi, della strage di Marzabotto, delle Fosse Ardeatine, e di molte altre stragi.
Il 2024 è il 50esimo della strage del treno Italicus Ecco dunque perché oggi , giornata della memoria è importante rendere omaggio a tutti coloro che con il loro coraggio si sono opposti ad un disegno infame di violenza e di sopraffazione che prevedeva la riduzione in schiavitù di milioni di donne e uomini liberi e di tutti gli oppositori destinati a lavorare fino alla consunzione per le grandi fabbriche tedesche e la persecuzione e lo sterminio di altri milioni di essere umani condannati alla camera a gas.
In particolare, in questo luogo, accanto a questo monumento costruito 25 anni fa e oggetto più volte di devastazione, l’ultima l’anno scorso, ad opera di neofascisti, ci ritroviamo a ricordare insieme tutti i cittadini che lavoravano nelle grandi e piccole fabbriche dell’area industriale di Sesto San Giovanni, arrestati dai nazifascisti e deportati nei Lager nazisti, la maggior parte a seguito degli scioperi del marzo 1944, ma anche per attività antifascista, per azioni partigiane, o semplicemente a seguito di rastrellamenti. I nomi sulle pietre poste intorno al monumento al deportato ci ricordano persone: operai, padri di famiglia, giovani che fecero una scelta coraggiosa: scioperare e lottare contro il nazifascimo dando un contributo fondamentale all’azione per la conquista della indipendenza, libertà e democrazia del nostro Paese, fino alla realizzazione della Costituzione e della Repubblica fondata sul lavoro. Oggi si sta sviluppando un tentativo di depotenziare e stravolgere la nostra Carta Costituzionale.
Premierato e Autonomia Differenziata stravolgono il modello sociale, economico e democratico delineato dalla Costituzione antifascista. Infatti l’insieme del Premierato e della autonomia differenziata cancella di fatto l’art. 3 della Costituzione che fa discendere dall’uguaglianza dei diritti civili e sociali sia la responsabilità della Repubblica sulle condizioni materiali di vita dei propri cittadini (Stato Sociale), sia la democrazia partecipata.
Dobbiamo attuare e non affossare la nostra Costituzione, dobbiamo evidenziare il nesso tra forma di Governo e condizioni materiali di vita e lo dobbiamo in particolare a loro. Un potere verticalizzato difende gli interessi dei più forti; un potere partecipato guarda ai bisogni e ai diritti di tutte le cittadine ed i cittadini. Perciò chiediamo piuttosto di rafforzare il ruolo del Parlamento e di varare una legge elettorale nuova che garantisca pluralismo e rappresentanza. La nostra Costituzione disegna un modello di società giusta, solidale, democratica, pacifica. Davanti a tutto ciò, avvertiamo l’urgenza, oggi più che mai, di un forte impegno antifascista. Vogliono farci perdere la memoria diceva, in una recente intervista prima della sua morte, Ferruccio Laffi ultimo sopravvissuto della strage di Marzabotto.
NOI NON PERDEREMO LA MEMORIA, continueremo a portare con maggiore forza il nostro contributo in tutte le iniziative tese a mantenere viva la memoria. “Non c’è torto maggiore – ci ricorda Sergio Mattarella- Non c’è torto maggiore che si possa commettere nei confronti della memoria delle vittime che annegare in un calderone indistinto le responsabilità o compiere superficiali operazioni di negazione o di riduzione delle colpe, personali o collettive.” Ricordare significa evitare che certi orrori si ripetano e lo si può fare tenendo assieme identità diverse e interdipendenti, soggettività differenti. Si può fare accogliendo il prossimo, assicurandoci che i suoi diritti saranno sempre garantiti.
La Resistenza fu una grande incubatrice di idee di liberazione e di eguaglianza che presero forma durante la lotta di Liberazione contro il nazifascismo e vennero poi tradotte nella Costituzione che, disse Calamandrei, era una rivoluzione promessa. Quella Costituzione che qualcuno vuole stravolgere. E’ nostro dovere onorare quella promessa delle partigiane e partigiani che diedero la vita per la libertà, per la democrazia, per la dignità delle persone, per la solidarietà e la pace tra i popoli.
La promessa di operare insieme affinché sia posto come tema primario l’applicazione integrale della Carta Costituzionale. Davanti a queste pietre e a questo monumento non possiamo non denunciare le manifestazioni nazifasciste che salgono agli onori della cronaca: • Gli assalti alle sedi politiche e sindacali • L’aberrante sfilata con saluto fascista di Acca Laurentia • i continui tentativi di revisionismo storico e di mistificazione della storia nel solco del falso mito degli “Italiani brava gente”.(cito solo come esempio il calendario dell’esercito con la scritta prima e dopo l’8 settembre) • l’operazione evidente della destra di controllo sui media e sulla cultura • il tentativo di equiparare fascismo e comunismo. A tale proposito vorrei ricordare che i Comunisti in Italia hanno partecipato alla Resistenza e alla creazione della Repubblica Italiana partecipando ai lavoro dell’Assemblea Costituente.
Su cos’è il fascismo mi piace rileggere insieme a voi quanto scritto nel 2017 da Michela Murgia: “A te che hai vent’anni e mi chiedi cos’è il fascismo, vorrei non doverti rispondere. Vorrei che nel 2017 la risposta a questa domanda la sapessimo già tutti, ma se me lo chiedi è perché non è così. So perché me lo domandi. Credi che io sia intollerante se dico che il fascismo è reato e deve rimanerlo sempre. In un certo senso è dunque colpa mia se me lo chiedi. Colpa del fatto che non ti ho detto che il fascismo non è il contrario del comunismo, ma della democrazia. Dire che il fascismo è un’opinione politica è come dire che la mafia è un’opinione politica; invece, proprio come la mafia, il suo obiettivo è la sostituzione stessa dello stato democratico ed è la ragione per cui ogni stato democratico dovrebbe combatterli entrambi – mafia e fascismo – senza alcun cedimento. Nessuno è al sicuro quando cominciamo a pensare che il fascismo è solo un’opinione tra le altre.” Infine la lezione che ci hanno tramandato coloro che hanno preso parte alla Resistenza è il sentimento della Pace: La guerra come il peggiore degli incubi, una follia da “ripudiare”, fuori dalla ragione umana.
La Resistenza non è stata solo lotta partigiana in montagna con le armi. La Resistenza è stata un fenomeno diffuso, è stata anche resistenza civile, resistenza delle donne disarmate che mantenevano le famiglie dei partigiani, resistenza delle staffette partigiane, resistenza civile degli intellettuali, resistenza di chi nascondeva gli ebrei, resistenza di chi aiutava i disertori della Repubblica di Salò, resistenza dei sacerdoti cattolici che sostenevano gli antifascisti perseguitati, resistenza dei partigiani nonviolenti che non hanno mai voluto togliere la sicura al fucile ma partecipavano agli atti di sabotaggio, resistenza anche di chi si è opposto agli atti di vendetta verso i fascisti. Dire no alla guerra, no al riarmo, rifiutare la logica del più forte e del più potente, respingere l’idea che la violenza assassina si sconfigge con altra violenza più assassina, non significa rinunciare alla lotta per la libertà, ma al contrario, è prendere il testimone di chi è passato per le tragedie della storia ed ha deposto le armi, affidandoci la Carta Costituzionale dove possiamo trovare le risposte per mantenere e rafforzare la pace e la convivenza.
Per tutto ciò l’attuale escalation di violenza nella cosiddetta Striscia di Gaza non ci può vedere silenti. In poche settimane, dagli attacchi perpetrati da Hamas, che vanno inequivocabilmente condannati con fermezza, sono già migliaia le vittime civili e la situazione umanitaria a Gaza è terribile. Al dolore e sdegno per le centinaia di vittime e ostaggi israeliani si aggiunge il dramma umanitario che si sta consumando nei territori palestinesi. È inammissibile che non si riesca a trovare la via per il dialogo nel rispetto reciproco e per garantire il diritto alla pace e il diritto ad una propria terra a ciascuno dei popoli che vivono in quella regione. Riprendendo ancora le parole del nostro presidente Sergio Mattarella: “Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l’angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas.
L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza. Anzitutto per l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio.
Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato.” Noi siamo stati, siamo e saremo sempre per due popoli due stati Prima di concludere vorrei lanciare un appello a tutte e tutti, sarebbe importante che le celebrazioni per l’80 esimo dai fatti del 44 comprendessero anche un ricordo speciale per la nostra Presidentessa Annunziata Cesani detta CEDA.
Sarebbe un segnale importante che il 23 maggio, rispondendo all’appello sottoscritto da centinaia di cittadine e cittadini si possa finalmente procedere all’intitolazione dei giardini di villa Zorn alla CEDA, “Instancabile e appassionata sentinella dei diritti e della memoria”, una persona che si è conquistata di diritto un posto nella storia del nostro comune e che ha incarnato quegli alti valori che la Costituzione Italiana ci insegna ancor oggi a difendere e sostenere. W l’Italia antifascista, W la Resistenza, W la nostra Costituzione
Alessandro Padovani – ANED
Buon giorno a tutti e grazie per essere qui, come sempre ad ogni Giorno della Memoria Antifascismo o meglio partiamo dall’inizio Fascismo Qui alle mie spalle e tutto attorno a noi c’è la fotografia esatta, senza interpretazioni di ciò che è stato il fascismo prima ed il nazismo poi nel nostro paese.
Questi masselli con incisi 559 nomi di esseri umani arrestati dai fascisti, consegnati dai fascisti ai nazisti per essere deportati nei campi di concentramento e sterminio, non sono da interpretare, sono li da leggere uno ad uno e da ricordare, ricordare i loro nomi, le loro storie e le loro vite. 233 di loro non sono più tornati a casa, dalle proprie mogli, dai propri figli, dai propri genitori. Non sono tornati perché ammazzati dai regimi dittatoriali di Mussolini ed Hitler. Il fascismo nel nostro paese non ha fatto anche cose buone, no non c’è un anche, non c’è proprio niente da poter essere definito “buono”.
Il fascismo ha portato miseria, fame, torture, deportazioni, morti, cancellazione di ogni forma di pluralità di pensiero e di espressione, ha eliminato quella cosa tanto preziosa che si chiama democrazia. In questi giorni, o sarebbe meglio dire in questi ultimi anni sembra di essere tornati indietro di decenni. Assistiamo ad un progressivo aumento di dichiarazioni che portano la nostra mente ad un passato che tutti noi pensavamo non tornasse più, ed invece, come ci hanno sempre detto i nostri deportati che da quei luoghi sono tornati “attenzione, perché la storia si ripete, cambia la forma, ma il finale rischia di essere lo stesso”.
E si, ritorna, ritornano gli slogan, ritornano i pronunciamenti da pare di quelle istituzioni che dovrebbero essere garanti di quella democrazia nata a Mauthausen, Gusen, Auschwitz. Assistiamo ad atteggiamenti e dichiarazioni di membri del governo e dello stato che sono sconvolgenti.
Il Presidente del Senato della Repubblica Ignazio La Russa che dichiara “Chiarezza sui saluti romani, a volte non è reato” E a chi, al termine della visita al Memoriale del Binario 21, gli ha chiesto “Sig. Presidente, oggi si sente un po’ più antifascista?” Lui con il suo solito sorriso sarcastico, ha salutato i presenti non rispondendo alla domanda.
Il Vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini poche settimane fa ha dichiarato “Chi si dice fascista o comunista nel 2024 mi fa tenerezza, è stato sconfitto dalla storia. Fortunatamente il fascismo e il comunismo non torneranno. Io sono proiettato nel futuro, non nel passato, e spero che anche la politica italiana la smetta di guardare al passato” …
“Questo perenne e stanco dibattito giornalistico ci fu 70 anni fa, anche basta”. Sig. Salvini, è vero fascismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia, ma c’è una piccolissima differenza tra i due, in Italia il fascismo è stata una dittatura sanguinaria, il comunismo, quello nato nel 1921, messo poi fuori legge da Mussolini, è stato tra quei partiti e movimenti che ci hanno liberati dalla dittatura nazi fascista. Carnefici e vittime non si possono confondere mai, come non si mescoleranno mai i valori che li renderanno sempre diversi e contrapposti.
Lei “guarda al futuro” prima di tutto perché qualcuno è morto per fare in modo che anche lei potesse essere eletto. Si certo si va avanti, si deve necessariamente andare avanti, ma lo si dovrebbe fare ricordandosi del passato, della Storia del proprio paese, di quelle persone che hanno dato la propria vita anche per lei.
Queste sono solo alcune delle dichiarazioni che escono dalla bocca di chi ha giurato sulla Costituzione Italiana, quella Costituzione che è o dovrebbe essere condivisa nella sua interezza da chi governa, anche se temporaneamente l’Italia, una Costituzione che con la 12a disposizione transitoria e finale vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista E per finire, la ciliegina sulla torta!
La Cassazione ha annullato la condanna emessa a dicembre del 2022 dalla Corte d’appello di Milano a carico di otto persone, accusate di aver fatto il saluto fascista durante una commemorazione, questo perché non si sarebbe configurato il reato di ricostituzione del partito fascista, rimandando quindi gli imputati a nuovo processo. Forse i membri della Cassazione non si sono accorti che di fatto il partito fascista si è ricomposto, sotto altre vesti e nomi, ma c’è ed è presente nella società italiana, Casa Pound, Forza Nuova, Libertà e Azione, sono solo tre movimenti che fanno capo a quella galassia fascista ben presente in Italia.
Care amiche e cari amici, inutile dire e ripetere che dobbiamo continuare ad essere vigili, o forse dovremmo fare un salto in più, iniziare, qualora non lo avessimo fatto, a denunciare, a non stare più zitti di fronte ad ogni forma di sopraffazione di ogni genere, perché è stata la sopraffazione ed il silenzio che ha portato i nostri deportati nei Campi di Concentramento, anche se loro hanno scelto fin da subito da che parte stare. Sono ancora presenti, in una buona parte della popolazione, le discriminazioni e le catalogazioni di gruppi di esseri umani in categorie. Omosessuali, Zingari, Barboni sono categorie identificate dai nazisti e raffigurate con i triangoli sulle divise zebrate.
Questi triangoli sono oggi immaginari, ma ancora ben presenti, ad identificare categorie che vengono derise, condannate, additate dei peggiori reati. Concludo dicendo a chi ci considera fuori dal tempo che l’antifascismo è un valore, è quel sentimento profondo che ha portato il nostro paese alla Libertà ed alla Democrazia, libertà della quale Tutti ma proprio Tutti possiamo usufruire, grazie a Cesare, Angelo, Guido, Aldo, Enrico, Alberto, Eliseo, Liborio e tanti altri loro compagni che hanno lasciato vedove e orfani in nome della libertà e per poter garantire a loro e a noi una vita migliore.
A voi ragazze e ragazzi un ultimo pensiero oltre che ringraziamento per essere venuti qui. Quello che mi sento di dirvi è di pensare sempre con la vostra testa, confrontatevi, discutete, siate sempre curiosi, siate voi i protagonisti della vostra storia e del bagaglio culturale che vi porterete nella vostra vita, chiedete e pretendete di avere spazi e voce e se non ve li danno prendeteveli.
Buon 27 Gennaio a tutti e ancora grazie