Sesto, ANED e ANPI: istituto Cervi simbolo dell’antifascismo

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

L’ANTIFASCISMO È ANCORA UN VALORE A SESTO SAN GIOVANNI?

Apprendiamo con un certo stupore, perché come associazioni che si occupano di Memoria e Resistenza antifascista non siamo stati né informati né consultati per un parere in merito, che la Giunta Comunale ha deliberato mercoledì 25 ottobre il recesso a socio sostenitore dall’Istituto Alcide Cervi.

L’istituto è stato fondato nel 1972 e si occupa di ricerca scientifica e culturale delle lotte democratiche e dei valori antifascisti che sono alla base della nostra Repubblica. Ad esso aderiscono 85 comuni in tutta Italia e in totale conta 138 soci. Possono aderire come soci ordinari all’Istituto Alcide Cervi tutti gli Enti Pubblici, le Organizzazioni e le Associazioni a carattere sindacale, professionale e di volontariato, che condividano e facciano propri i principi, i valori e gli obiettivi dell’Istituto.

Riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica come luogo di valenza nazionale, si occupa di memoria antifascista a più livelli: didattico, editoriale, progettuale e divulgativo. Lavora con il Miur nella promozione di iniziative, ricerche e studi sul paesaggio multiculturale della scuola italiana e sull’integrazione scolastica dei minori stranieri.

Il motivo per cui dopo tanti anni, il Sindaco Di Stefano e la sua Giunta hanno deciso che il nostro Comune non debba più sostenere le attività di un Istituto così importante e così significativo da essere diventato un simbolo democratico e popolare in tutta Italia, sembra essere che l’adesione non produce benefici. Pare che non abbia ricaduta sul territorio (peccato dimenticare i numerosi viaggi fatti da noi con le scuole o con la cittadinanza in visita al Museo Cervi dove da sempre NON si paga alcun ingresso e il personale competente è a disposizione di decine di cittadini ogni giorno). Dunque il criterio è la mera utilità territoriale: a Sesto San Giovanni uno dei più importanti Istituti di ricerca nazionale non serve a nulla.

Ci piacerebbe anche sapere se il pensiero del Sindaco è condiviso da tutta la sua maggioranza e da tutti i cittadini e cioè che le Istituzioni non servono se non a produrre un mero interesse confinabile esclusivamente in un perimetro cittadino, perché riteniamo che sia importante dar conto a noi tutti e alla città delle scelte che la Giunta assume senza la consultazione aperta e partecipata del Consiglio Comunale.
Anche perchè di fronte a una realtà poco soddisfacente, come afferma il Sindaco dichiarando “la distanza tra le sedi degli enti non consente azioni comuni o rivolte alla cittadinanza di Sesto” si potevano intraprendere strade molto diverse dal mero recesso.

Chiediamo alla Giunta di retrocedere dalla decisione assunta perché esiste comunque una profonda e prima motivazione che giustifica l’adesione del Comune di Sesto San Giovanni come socio sostenitore : 570 deportati e 340 vittime cittadine torturate e uccise dai nazifascisti. Chi si impegna nelle Istituzioni non può permettersi di scrivere “fatti salvi i valori rappresentati nello statuto ” perché le istituzioni i valori non li “salvano” a parole ma impegnandosi a rafforzarli nella quotidianità.

Se questo non dovesse accadere Anpi e Aned chiederanno ai cittadini sestesi di far fronte a questa mancanza, promuovendo una sottoscrizione per la raccolta fondi dei 700 euro annuali necessari a rinnovare l’adesione all’Istituto Cervi come Associazioni di memoria. Certo, questo non sopperirà alle mancanze del Comune che rappresenta la Medaglia d’Oro alla Resistenza, ma almeno la presenza di Sesto San Giovanni non sarà cancellata. E la volontà dei cittadini a cui nulla è stato chiesto, sarà ascoltata e rispettata.

ANED – Giuseppe Valota
ANPI – Lina Calvi