® Si può convenire o meno sulla scelta dell’Amministrazione comunale di Sesto di mandare la lettera di sfratto all’associazione Baldina, il cui contratto è scaduto da molti anni. Ci può stare la regolamentazione e comunque il tentativo di farla.
Sarebbe meglio, molto meglio che tutto ciò avvenisse nel reciproco rispetto dei ruoli e delle funzioni ma soprattutto della storia di quello che ha rappresentato e rappresenta la Baldina. Una lunga esperienza d’integrazione sociale e di vita vissuta in sintonia con la realtà di quartiere.
Ciò rende inaccettabile il modo burocratico e asettico di questa maggioranza, dietro il quale si nasconde la volontà di smantellare il tessuto associativo e di partecipazione democratica. Sentire poi qualche assessore difendere queste scelte, giustificandole come toccasana all’illegalità diffusa, é veramente ridicolo.
Nel mirino di Di Stefano, e la sua giunta, sono finite anche associazioni il cui contratto d’affitto era particolarmente in regola ed onorato con il pagamento di quanto pattuito. A noi sembra che dietro la presunta pretesa di legalità, si nasconda, in malo modo peraltro, il basso tentativo di “sfrattare” chi non la pensa come loro.
Per la serie: “Stanno desertificando la democrazia e la chiamano legalità“.