Pubblichiamo un articolo tratto dalla rivista “Il Paese delle Donne On Line”.
mio commento: l’amministrazione della nostra città ha deciso di togliere l’ospitalità con lo sfratto all’Associazione Lucrezia Marinelli senza, a quanto pare, chiedere un controproposta riguardo l’affitto. Sono basito dall’apprendere una notizia del genere. La cultura è un bene prezioso e necessario. Non credo succederà ma chiedo all’amministrazione di ritornare sulla propria decisione e rivedere le sue posizioni. Abbiamo assoluto bisogno di Cultura che però, in questo maniera, si tende tristemente ad azzerare. La redazione di Nordmilanotizie esprime solidarietà all’Associazione Lucrezia Marinelli. Mario Piromallo
Dopo La Casa Internazionale delle Donne di Roma allarme per il Lucrezia Marinelli
Che succede ai luoghi femministi in Italia?
Quali sono i criteri che la pubblica amministrazione adotta per stabilire che una associazione si merita uno spazio pubblico (a pagamento) oppure no? La domanda sorge spontanea in questi giorni, dopo la minaccia di chiusura della storica Casa Internazionale delle donne di Roma, che forse grazie alla mobilitazione non solo italiana potrà continuare a esistere. Ora, però, si apre un altro fronte: dal Lazio si passa al nord operoso, e andiamo a Sesto San Giovanni.
Qui, nel 1989, nasce per volontà di un gruppo di donne appassionate ed esperte di cinema l’associazione Lucrezia Marinelli
Forse non é notissimo che questa trentennale associazione ha promosso, nei decenni, la cinematografia a regia femminile, che ha curato la direzione artistica di due festival e che, tra l’altro, detiene il più completo archivio di cinematografia femminile mondiale gestito da tre donne italiane.
In altri paesi europei (per esempio in Olanda, dove c’é una cattedra universitaria di cinema femminista, tanto per dire) una risorsa culturale del genere sarebbe portata in palma di mano come fiore all’occhiello, ma non in Italia.
Qualche giorno fa le responsabili dell’associazione hanno ricevuto lo sfratto esecutivo, secondo il quale entro il 3 dicembre 2017 la sede deve essere liberata.
Non é secondario che a Sesto San Giovanni, per la prima volta nella storia della Repubblica, si sia insediata in città una giunta di destra. Una delle prime iniziative che ha annunciato il neo sindaco è stata la volontà di ‘sgravare’ il Comune dalle associazioni con sede in spazi comunali ad affitti agevolato ritenuti ‘inutili’. Inutile un’associazione di livello nazionale e internazionale alla quale chiedono consulenza scuole, esponenti del mondo dello spettacolo, persone dell’ambiente universitario e intellettuale? Inutile dare valore e visibilità ai film a regia femminile perchè lo sguardo sessuato delle registe è indispensabile per una completa rappresentazione del mondo? Inutile la possibilità per chiunque di poter consultare una ricca documentazione relativa ai film dell’archivio?
Come si auspica per la Casa internazionale delle donne di Roma la speranza e l’augurio é che anche a Sesto San Giovanni l’amministrazione comunale ripensi alla sua decisione: il danno della cancellazione dei luoghi del sapere delle donne é immenso e tocca chiunque, a prescindere dal posizionamento politico.
http://www.womenews.net/dopo-la-casa-internazionale-delle-donne-di-roma-allarme-per-il-lucrezia-marinelli-che-succede-ai-luoghi-femministi-in-italia/