
Comunicato aree Falck di Alleanza VerdiSinistra
Governare la rinascita di Sesto non è facile. La giunta Di Stefano non è all’altezza di questa impresa e non ci meraviglia che la proprietà delle ex aree Falck tenti di approfittarsene chiedendo un aumento dei volumi di cemento da edificare e una diminuzione del verde pubblico. Sarebbe uno scempio. Possiamo e dobbiamo impedirlo. Il comunicato di Sinistra Italiana – Alleanza Verdi-Sinistra e Reti civiche di Sesto.
AREE FALCK: TRA CAPITALISTI STRACCIONI E POLITICI PALUDOSI
Dici “Falck” e pensi subito al ferro, alla ghisa, all’acciaio. Ma l’acciaio era concreto, solido, reale. Oggi di quella concretezza è rimasta la l’inconsistenza di una montagna di chiacchiere e la volgarità della speculazione finanziaria.
L’informativa del sindaco circa la richiesta di modifica del PII integrato Falck è il naturale epilogo di una vicenda alimentata dalla inconcludenza e dalla supina acquiescenza di una destra che ha assecondato in tutto la volontà della proprietà, negando persino l’ascolto ai cittadini di Sesto.
La prassi tutta neoliberista dell’assecondare sempre e comunque i desiderata dei fondi d’investimento ha generato i mostri urbanistici di via Acciaierie, nonostante le legittime proteste dei residenti rimaste sempre inascoltate dalla Giunta. Oggi Di Stefano chiede aiuto alla città contro i cattivi speculatori che lui stesso ha allevato. Oggi l’assessore Lamiranda si straccia le vesti dopo che ha trascinato la città in questa stagnazione degna della peggiore epoca brezneviana. Assistono impotenti al trionfo della loro incapacità mentre la montagna di chiacchiere e di selfie su cui hanno costruito il loro non-governo si sgretola sotto i loro piedi.
Le concessioni fatte sulle ex aree industriali sono state tante, sono state troppe. Oggi è arrivato il tempo di fare, di realizzare, di essere concreti.
Oggi è il tempo di realizzare il parco urbano in tutta la sua estensione. Oggi bisogna versare gli oneri di urbanizzazione e realizzare le opere pubbliche di cui la città ha urgente bisogno. Oggi bisogna effettuare le bonifiche. Oggi bisogna iniziare il recupero dei beni storici presenti sulle aree Falck. Se la proprietà è in grado di rispettare gli impegni assunti con la città, faccia! Se non ha la forza o la volontà di farlo, sappia che le volumetrie sin qui concesse non sono acquisite per sempre.
Sesto San Giovanni ha il triste primato di essere una delle aree più densamente abitate d’Italia; è una provocazione chiedere l’aggiunta di ulteriore cemento a quello già esistente. Abbiamo bisogno di aree verdi, giardini, luoghi aperti e pubblici per garantire ai cittadini la permanenza in una città vivibile ed ecosostenibile.
Sesto San Giovanni non è un luogo qualsiasi. La nostra città ha segnato la storia industriale nazionale e internazionale. La salvaguardia e il recupero degli ex edifici industriali è garanzia di memoria collettiva, di personalità e di identità. È una offesa civile chiederne l’abbattimento per condannarci a vivere in una qualsiasi squallida periferia anonima.
A Sesto San Giovanni permane un grave inquinamento dei suoli. È un crimine differire ancora i tempi della bonifica dei terreni, garanzia di salute per i cittadini presenti e futuri.
La città esige che si ponga fine alla babele di chiacchiere e al turbinio delle speculazioni finanziarie.
La città si aspetta di vedere concretamente la soluzione di problemi che attendono risposte da decenni. A questo sono deputati il sindaco e i suoi assessori. Anch’essi finalmente facciano, se sono in grado. Possibilmente prima dell’ennesimo selfie e oltre le paludi in cui annaspa l’urbanistica sestese.