LA TOPPA PEGGIO DEL BUCO (ovvero l’arte del tirare a campare).
NOTA DI SINISTRA ITALIANA – ALLEANZA VERDI-SINISTRA SULLA CRISI IN COMUNE
Pochi giorni fa il sindaco ha rimosso Roberta Pizzochera dalla carica di assessora e ha tolto la delega di vicesindaco ad Alessandra Aiosa.
La colpa di entrambe?
Aver aderito a Forza Italia abbandonando proprio la lista del sindaco.
Oggi registriamo il tentativo del sindaco di ricompattare la sua maggioranza dopo i due sonori schiaffoni assestati ai suoi alleati azzurri.
In pratica: Pizzochera non è stata sostituita e la delega di vicesindaco (prima di Aiosa) non è stata riassegnata.
Chissà come la prenderanno gli azzurri che avevano, per bocca del loro referente regionale, appena festeggiato i loro due nuovi acquisti in giunta e ora se ne ritrovano uno in meno e una ridimensionata.
Ma c’è di peggio. Aiosa in precedenza gestiva deleghe che rientravano nelle sue competenze professionali: commercio, negozi di vicinato, sistema produttivo. Oggi si ritrova sul groppone deleghe che sembrano estranee ai suoi trascorsi (Servizi sociali, Educazione, Welfare, Politiche abitative).
Ci chiediamo: ma che c’azzecca? Come si conciliano le competenze di chi nella vita gestisce una profumeria in centro con i problemi delle educatrici dei nidi comunali, degli inquilini delle case popolari, dei tanti soggetti fragili che sempre di più affollano la città?
Ultima nota: scompare dai radar la delega ai negozi di vicinato (prima era di Aiosa).
Segno dei tempi: il mondo civico che ha consentito la vittoria di Di Stefano aveva tanto (e giustamente) richiamato l’attenzione sul mondo del piccolo commercio. Oggi quel mondo non interessa più agli amministratori, tant’è che il sindaco non sente nemmeno l’esigenza di farne menzione nell’atto con cui confeziona il suo rimpasto.
Infine, a due assessori vengono potenziate le competenze: Lamiranda, rappresentato in consiglio comunale da un consigliere solo soletto, si vede attribuite buona parte delle deleghe che furono di Aiosa; Paterna riceve in eredità da Pizzochera i Servizi cimiteriali. Lanzoni e Nisco continuano a restare nel limbo evanescente in cui brancolavano.
Se queste sono le premesse, la morale ci sembra solo una: tiriamo a campare.