Senza ali (poesia di R.Baricelli dedicata ai morti sul lavoro)

untitledPubblichiamo questa poesia inedita scritta a seguito di un tragico episodio accaduto oltre cinquanta anni fa in un cantiere edile di Bresso.
SENZA ALI
Esultava, l’ avvocato dell’INCA.
A me, la rabbia tesa
come fune di trapezio
s’era sciolta in un sapore di giustizia.
-Il giovane non é morto per sua colpa.-
A precipitarlo giù
è stata una verità
sempre occultata.
Non era sbadato
non era ubriaco
stava bene a vent’ anni,
pieno di forza e di salute
a vent’ anni è volato giù
come angelo senz’ ali,
dall’ impalco senza protezioni.
“I ragazzi non possono volare”.
Questo ha detto il Tribunale
condannando il titolare dell’ impresa.
Così, per la prima volta,
ha deciso il Tribunale
Ed è stato sapore di giustizia.
Renzo Baricelli.

Commento dell’autore per Nordmilanotizie:
E’ il ricordo, lontano nel tempo
di quando negli anni sessanta
e ancor oggi, purtroppo
sul lavoro il sangue si sporcava
di cemento, di ferro fuso, di amianto…
Avanti il tribunale di Milano
il giudice si era appena pronunciato…
Esultava Smuraglia, l’avvocato dell’ INCA.
A me, sindacalista, testimone della parte lesa,
la rabbia tesa come fune di trapezio
s’ era sciolta in un sapore di giustizia…
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