La legge ha stabilito che il certificato medico per le attività sportive non agonistiche non serve. E le palestre? Continuano a chiederlo. Il risultato? Un ginepraio. Con una sola certezza: chi vuole semplicemente tenersi in forma o iscrive i figli al corso di danza o di nuoto anche in un centro non federato alla fine è costretto a presentare il certificato medico. E a pagarlo (dai 30 ai 50 euro) visto che non rientra tra le prestazioni in convezione del medico di famiglia. I certificati, per chi non fa agonismo, sono del tutto inutili. L’attività di un bimbo che va in piscina due volte alla settimana equivale a quella di chi gioca a pallone nel cortile di casa: cosa facciamo, esigiamo il certificato pure per la partitella al parco?