Sesto San Giovanni ha “l’onore” di tornare a Piazzapulita, (La 7), dopo una settimana.
La città è stata ancora “ospite” della famosa trasmissione, il 21 febbraio, per l’onere della prova sulla questione delle assegnazioni delle case popolari.
A causa di una rigida applicazione del regolamento, gli alloggi di edilizia pubblica, non possono infatti essere assegnati ai cittadini stranieri che non dimostrino di non avere altre proprietà nei paesi di provenienza.
Ospite del sempre meno Zen, Corrado Formigli, l’assessore leghista alla pubblica sicurezza, della ex Stalingrado d’Italia, Claudio D’Amico. Magro, capello un pò lungo e brizzolato, sguardo inespressivo, labbra sottili; il politico è un bell’ osso duro e ben fermo sullo slogan, ora tanto caro alla Lega, “prima gli italiani”. Slogan, questo, “aggiustato” da un paio d’anni dal padano convertito Matteo Salvini. La “linea editoriale” del partito non è comunque cambiata. I leghisti hanno semplicemente allargato i confini, che dalla Padania sono stati estesi a tutto il territorio nazionale, ma pure qui la riflessione si fa arzigogolata.
Piazzapulita ha comunque fornito “l’onere della prova”, e il servizio andato in onda giovedì sera, dimostra che avere questi documenti dai Consolati è oggettivamente molto difficile, se non impossibile, almeno per quanto riguarda Egitto ed Ecuador, i paesi al centro della discussione. Pronta la risposta dell’assessore leghista, sempre più impassibile, e fermo sul principio di legalità della sentenza emessa del TAR che dà ragione all’amministrazione sestese: “Se i consolati non aiutano i loro connazionali, problemi loro, noi che ci possiamo fare?”. Insomma la stessa litania cristiana: “Aiutati che Dio ti aiuta”.
Se la casualità ti fa nascere nella parte sbagliata del mondo “casi” tuoi, poi se paghi le tasse e vivi in un altro paese da anni, questo non ha importanza. Per i nuovi amministratori sestesi di (centrodestra) è tutto dovuto. Il mondo è però sempre andato avanti grazie a uomini in movimento, lo stesso Salvini, che onestamente non sappiamo se sia di razza longobarda purissima, proviene dalla Patagonia ( zona nei pressi dell’Ungheria). Ma si tratta di dettagli, il punto è fare rispettare fermamente la lex, dura e pura, dimenticando che pure la lex va interpretata e che esistono diversi gradi di giudizio. Nel frattempo a pagare sono sempre i più deboli che hanno la sfortuna di arrivare da nazioni non italiane. Non scriviamo neanche extraeuropee perché l’amministrazione sestese tende a differenziare pure “l’etnia romena”, membro della Ue. Il sindaco Roberto Di Stefano, (FI), sottolinea l’arresto di tre ladri romeni, processati per direttissima, colti in flagranza di reato, mentre rubavano generi alimentari in un noto supermercato della città. Lo fa nella sua pagina ufficiale “Face”. C’è però d’aggiungere che il sindaco di Sesto “banna” (elimina) dalla sua pagina ufficiale chi gli propone una critica e una riflessione. Si tratta di una visione molto personale di democrazia.
Molti sestesi non hanno comunque ancora perso quel sacro principio di umanità, alla base del senso civico e della civiltà. Giovedì sera “simpatizzanti” dei diritti umani, cittadini sestesi, molti impegnati nell’associazionismo e diverse mamme “umane”, hanno portato la loro solidarietà e doni ai “pericolosi e illegali” occupanti della Casa Rossa Rossa, della città. Spazio che a breve l’amministrazione chiuderà e che accoglie migranti e non solo (pure molti bambini “milanesizzati”) senza dimora, mettendoli in strada. “Casa” che ospita anche “persone”che speravano in una casa popolare, ma che hanno visto questo sogno svanire.
Cosa preoccupante resta poi la definizione di Stato
dell’assessore D’Amico che cita la Scienza politica. L’assessore ha una laurea in Scienze politiche? Secondo il “politico” milanese, lo Stato si riduce a un’idea di confine. Diciamo che la definizione è più complessa e racchiude diversi punti di vista e molte analisi, di forse “incompetenti” e “sorpassati” filosofi, sociologi, politologi e altri esperti in scienze sociali. Parliamo di analisi che sono state probabilmente o volutamente rimosse o che forse non si conoscono?
Stendiamo un velo pietoso sulla vicenda e lasciamo il giudizio agli altri gradi della magistratura, scusandoci prima con Voltaire, poi con Rousseau e ora pure con la povera Scienza politica.
Concludiamo con una frase “vera” dell’oggi “reinterpretato” Rousseau:“ Noi siamo nati deboli, abbiamo bisogno di forza; impotenti, abbiamo bisogno di aiuto; sciocchi, abbiamo bisogno della ragione”.
Viva i lumi, quelli veri.
La redazione