Per affrontare la situazione oggi Sel riunisce la segreteria – sarà presente l’ex capogruppo – e presto una nuova direzione. Ma il grosso degli esponenti della maggioranza, a partire da Fratoianni, leggono i movimenti di Migliore come una sconfessione della linea dell’“opposizione responsabile ma pur sempre opposizione” a favore dell’abbraccio col Pd delle larghe intese con Alfano.
Una querelle che si trascina dal congresso che ha segnato la vittoria dei filo-Tsipras, lasciando però una scia di dissensi che si sono materializzati in abbandoni locali (vedi il recente addio di una trentina di dirigenti provinciali di Salerno) e nazionali: per ora i deputati D’Ajello e Ragosta, anche se si parla di almeno altri due colleghi (Claudio Fava? Sabato all’assemblea è stato il suo l’intervento più duro contro la maggioranza) e un senatore.
Il punto ora è vedere che cosa farà Gennaro Migliore, se trarrà dagli eventi le conseguenze del caso e se decidesse di andarsene, in quanti lo seguiranno. Comunque sia per Sel, i guai non sono finiti.
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