Sel: opposizione al governo Renzi. In Europa con Tsipras

DOCUMENTO APPROVATO DALLA DIREZIONE NAZIONALE.

Il governo Letta ha operato in continuità con il governo Monti.

L’Italia è stata spinta, negli anni cruciali della prolungata crisi provocata dall’anarchia del capitale finanziario, lungo la china di una devastante recessione economica.

Gli effetti sulla società e sull’economia sono senza precedenti, in tempo di pace: crisi dell’apparato produttivo, disoccupazione di massa (a livelli drammatici tra giovani, donne e nel Mezzogiorno), una crescita delle diseguaglianze che colloca l’Italia tra i primi cinque Paesi al mondo dove la diseguaglianza

È diventata esplosiva.

Il lavoro è stato svalorizzato, le classi medie sono state schiantate, ha dilagato la povertà, assoluta e

relativa.

Si è arricchito ulteriormente il decile dei più ricchi.

Lo Stato sociale si è ridotto, e niente è stato fatto per frenare la pandemia della corruzione che ha

avvelenato

lo spirito pubblico e la coscienza nazionale.

Le politiche di Austerity, imposte da una leadership europea miope e smarrita, sono State accolte

acriticamente, fino al punto di sottoscrivere un fiscal compact manifestamente irrealistico e da costituzionalizzare il pareggio di bilancio.

Sel è stata all’opposizione, lavorando al tempo stesso alla costruzione di un’alternativa di governo.

L’insuccesso della coalizione “Italia bene comune” alle elezioni del 2013 si è trasformato in un’autentica

Disfatta per le contraddizioni del Pd, che, in occasione della elezione del Presidente della Repubblica, si

È prima rifiutato di prendere in considerazione la candidatura di Stefano Rodotà, per poi bruciare

Nel segreto dell’urna la candidatura di Romano Prodi; infine, per formare il governo una volta rieletto

Giorgio Napolitano, si è affidato ad una maggioranza politica di larghe intese, poi divenuta di piccole intese

Per decisione di Berlusconi.

Eletto segretario Matteo Renzi, il primo atto è stato quello di concordare con Berlusconi il testo di una

Pessima legge elettorale.

Ora Renzi ha aperto la crisi del governo Letta, e si è candidato a presiedere un nuovo governo.

La crisi è schiettamente extraparlamentare, decisa in una riunione di partito.

Procedura che Sel non condivide e non apprezza.

Nella direzione del Pd si è detto che il traguardo è il 2018, alla scadenza naturale della legislatura, e che la

Maggioranza politica dev’essere la stessa del precedente governo.

Nulla si sa per ora del “radicale” cambiamento programmatico, pur genericamente annunciato.

Come si conviene ad una opposizione che ha a cuore il Paese, nel caso di provvedimenti condivisi, Sel è pronta a sostenerli in Parlamento.

Renzi vuole cancellare l’acquisto degli F35 (macchine sulla cui operatività tra l’altro crescono i dubbi)?

Vuole risolvere il problema dell’esercito di esodati ancora senza stipendio e senza pensione?

Vuole violare il vincolo del 3% per un investimento straordinario su scuola, università, ricerca e innovazione?

Vuole introdurre una patrimoniale seria per finanziare un piano nazionale per il lavoro e un

Reddito minimo garantito?

Vuole agire per riattivare il credito bancario alle imprese?

Vuole riconoscere con forza di legge diritti civili uguali per tutti?

Vuole introdurre lo ius soli?

Vuole caratterizzare Le prospettive per il paese nel quadro della riconversione ecologica a partire

dall’intervento sul dissesto idrogeologico?

Vuole portare in Europa, con il semestre di presidenza italiana, una compiuta riforma dei Trattati?

Troverà Sel. Nel dibattito parlamentare indicheremo più precisamente i punti che riteniamo

Fondamentali per una autentica svolta economica, sociale, civile, politica e culturale.

Sel sarà decisamente all’opposizione di un Governo che si regge sulla alleanza tra il Pd e forze di centro e

Di destra, nella convinzione che stia forse cambiando lo stile, ma non la sostanza.

Il nostro orizzonte resta quello della costruzione di una più forte sinistra a chiara ispirazione ecologista

E di un centrosinistra capace di restituire all’Italia un futuro desiderabile, e di cambiare l’Europa.

L’Assemblea nazionale di Sinistra ecologia libertà, informata dell’esito

Degli incontri avuti, su mandato congressuale, con Alexis Tsipras e i promotori della lista per le elezioni europee a lui collegata, valuta che esistano le condizioni per proseguire nel lavoro iniziato, e da’ mandato al coordinamento nazionale di portarlo ad un esito positivo.