E’ la giornata più difficile per SEL
Così ha commentato Nichi Vendola la scelta dei parlamentari che escono dal gruppo Sel e dal partito (4 oggi che si aggiungono ai 2 dei giorni scorsi). Abbiamo sufficienti elementi per ritenere che altri si aggiungeranno in uno stillicidio deliberato.
Una dichiarazione che certamente rispecchia il nostro collettivo sentire. Un dato di realtà così evidente da non aver bisogno di essere commentato. Quello di cui invece occorre parlare è quanto gli accadimenti dimostrino una volta di più l’utilità del progetto originario di Sinistra Ecologia Libertà. L’utilità dell’intuizione del ridare voce/i, corpo/i e testa/e ad una Sinistra che allora non aveva rappresentanza dentro e fuori le istituzioni. Una sinistra nuova e non la riedizione delle tante sconfitte antiche e recenti, una sinistra che accettasse la sfida del governo e non si accontentasse di testimoniare, una sinistra che riaprisse la partita, in primis quella dell’innovazione delle culture politiche. Una Sinistra senza la quale il presente e il futuro si conformerebbero alla mera normalizzazione di un cambiamento senza contenuti e senza prospettive.
Ora più che mai occorre difendere il progetto che abbiamo faticosamente costruito in questi anni. Quello dell’abitare un spazio non identitario, non precostituito, aperto e solidale, che è un antidoto al senso di scoramento e di rinuncia.
Non dobbiamo certo essere indulgenti rispetto ai tanti errori che abbiamo commesso in questi mesi e che sono precipitati ieri. Non basta però il lavoro contabile, dobbiamo prenderci il necessario tempo per discutere e parimenti rilanciare da subito la nostra iniziativa politica diffusa sul territorio; occorre riattivare la passione e le disponibilità dei tanti anziché assistere al ritrarsi di alcuni.
Abbiamo di fronte a noi appuntamenti formidabili e avversari implacabili, combattiamo battaglie con le mani legate dietro la schiena, non ci aiutano i giornali e le radio, le televisioni che si ricordano di noi solo quando si tratta di spolparci.
Eppure dobbiamo reagire, ritrovandoci a discutere, in tanti, senza acrimonia ma anche senza remore; dobbiamo rilanciare il tesseramento di Sel, che serve a dare voce alle nostre buone ragioni; dobbiamo soprattutto investire sulla prossima festa nazionale a Milano che sarà straordinaria vetrina per le idee di una Sinistra di Governo e non a tutti i costi al Governo.
Gravissimo sarebbe permettere alle scelte di altri di pregiudicare il senso di ciò che di buono e di utile abbiamo costruito in questi pochi anni. Più grave ancora sarebbe permettere allo scoramento di minarlo dal nostro interno. Ora più che mai dobbiamo sforzarci di ragionare non sulle probabilità di successo ma sull’utilità di quello che possiamo e vogliamo fare, rifiutando di dover scegliere tra radicalismo testimoniale e riformismo senza riforme. Su questo avremmo voluto interrogarci nella prossima conferenza programmatica, proposta che abbiamo lanciato da Milano e che è stata raccolta dall’Assemblea Nazionale dello scorso sabato, nella convinzione che per Sel si fosse esaurita una fase e che servisse ripensarci interamente. Stupisce, e forse addirittura offende, che alcuni compagni parlamentari e dirigenti nazionali abbiano invece deciso di sottrarsi da questa fase collettiva di discussione e di decisione e abbiano optato per soluzioni individuali. E’ bene sottolineare che le loro decisioni sono maturate nella sola discussione del gruppo parlamentare senza coinvolgere neppure l’Assemblea Nazionale che si era svolta solo qualche giorno prima.
Nonostante questo, anzi soprattutto per questo, vi invitiamo ad un momento largo e aperto di nostra discussione nella convinzione una volta di più che “la Politica sia sortirne insieme”.
E’ dunque convocato per sabato 28 giugno alle 9:30 presso l’Arci Bellezza (via Bellezza, 16) un attivo degli iscritti di Sel Milano e Provincia.
Lo stesso sabato 28 ci sarà il PRIDE cui abbiamo aderito. L’invito è quello che al termine della nostra assemblea si possa tutti insieme partecipare alla Manifestazione perché quell’appuntamento è evidente dimostrazione che il senso del nostro agire si costruisce soprattutto nelle tante richieste di rappresentanza, di diritti e di libertà che attraversano la società.
Anita Pirovano