“Segretarie assunte senza concorso”. Sotto inchiesta la Provincia di Milano
La Corte dei conti sta controllando 90 contratti per una spesa di 5 milioni: utilizzata una norma che va applicata solo per le figure manageriali. L’assessore al Personale: “Rapporti di tipo fiduciario”
Assunzioni di segretarie, collaboratori, commessi, autisti negli uffici del presidente della Provincia e degli assessori. La sezione di Controllo della Corte dei conti della Lombardia ha aperto un’istruttoria su alcune voci di spesa nel bilancio della Provincia guidata da Guido Podestà, relative agli anni 2011 e 2012. Circa cinque milioni di euro per contratti (a tempo determinato) a dipendenti già assunti ed esterni, ritenuti dai giudici contabili eccessivi rispetto ai tetti di spesa previsti dalla legge. E soprattutto anomali, perché perfezionati usando una norma che la legge prevede vada usata esclusivamente per l’assunzione di alte figure manageriali.
Sotto la lente della Corte dei conti è l’applicazione dell’articolo 90 del decreto legge 267 del 2000, che prevede che possano essere «costituiti uffici alle dirette dipendenze del sindaco, del presidente della provincia, della giunta, o degli assessori per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalle legge». Figure manageriali di altissimo livello, quindi, come più volte ha sancito la stessa Corte. Non semplici dipendenti impiegati come autisti del parco auto provinciale o addetti alle segreteria che tengono l’agenda degli assessori. Figure per le quali la legge prevede un normale concorso pubblico e che invece sono state coperte con chiamata diretta.
L’istruttoria della Corte dei conti è partita nei mesi scorsi nel massimo riserbo. Lo scorso 26 novembre 2013 in un’audizione in via Marina sono stati sentiti i vertici amministrativi della Provincia: il segretario e il direttore generale, il direttore del personale e il responsabile della direzione Servizi economico-finanziari. Chiamati a chiarire l’apparato di spesa relativo a incarichi di collaborazione considerati sproporzionati, in considerazione degli obblighi di stabilizzazione finanziaria e riduzione dei costi delle amministrazioni pubbliche stabilito da un’altra norma del governo, il decreto numero 78 delle 2010.
Senza entrare nel merito di ogni delibera dirigenziale, i giudici contabili hanno individuato una mole di circa 90 rapporti di lavoro, un numero molto alto se si considera che tutte le altre amministrazioni provinciali lombarde, messe insieme, hanno utilizzato la stessa tipologia di contratto per non più di quaranta posizioni. Per di più, la metà dei 90 contratti riguarda soggetti già dipendenti dell’ente, che fino alla fine del mandato di Podestà godranno di un trattamento di favore rispetto a quello previsto dal normale contratto di assunzione. Al termine dell’istruttoria, i giudici della sezione di Controllo della Corte dei conti avranno le idee più chiare sulla legittimità o illegittimità di circa 5 milioni erogati in incarichi — per gli anni 2011 e 2012 — e potranno rivolgere a Palazzo Isimbardi direttive più o meno stringenti in base all’esito dell’istruttoria. Nel caso l’ente pubblico non dovesse adeguarsi nei tempi previsti — è il dettato generale della legge — si può arrivare anche a un provvedimento di blocco di spesa.
«Ci sono parecchie persone assunte con l’articolo 90. Gli autisti, per esempio, sono tutti articolo 90, credo nove,
di SANDRO DE RICCARDIS
fonte: La Repubblica
http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/01/31/news/segretarie_assunte_senza_concorso_sotto_inchiesta_la_provincia_di_milano-77333984/?ref=HREC1-30