Se tanto mi dà tanto…

di renzo baricelli berlChe la stagione politica che viviamo in Italia sia quella del’incertezza appare evidente e nulla è dato per scontato.
Però, da un esame attento della situazione dopo le “spaccature” contemporanee in Scelta Civica e nel Pdl si può cogliere il delinearsi di alcune direzioni di marcia.
Il voto sulla decadenza di Berlusconi da senatore, da certo che appariva si fa sempre più incerto.
Difficile pensare che Casini e i senatori che lo seguono votino per la decadenza. In uno scenario di alleanza elettorale di centrodestra non c’è posto per chi votasse la decadenza di Berlusconi, chiunque esso sia.
Se non si arrivasse al voto su Berlusconi o fosse per lui addirittura positivo, cosa tutt’altro che impossibile, il “nuovo centrodestra” di Alfano potrebbe rafforzarsi e con ciò dare più certezze sulla stabilità del governo. Inoltre avrebbe ancor più possibilità di condizionarne le scelte. Gli obbiettivi del governo saranno quelli enunciati da Alfano per i prossimi 12 mesi?
Bisognerebbe uscire dai meandri della politica tutta dentro il palazzo ma il Pd ne sarà capace?
Se si guarda in faccia la realtà appare illusoria l’idea che basti avere voglia di vincere perchè ciò si realizzi.
E’ ancora possibile aiutare il Pd a svegliarsi da questa illusione?
Forse si, mettendo con chiarezza all’ordine del giorno non l’elenco dei problemi dell’Italia, ma come si vuole e si può risolverli a partire dal lavoro e dalla redistribuzione della ricchezza. Non certo l’enunciata devastante ricetta di Alfano.
Non solo come obbiettivi di un futuro governo ma creando e sostenendo per essi – già oggi – la mobilitazione dei giovani e dei lavoratori e il più largo sostegno di altri ceti delineando anche per questi uno sbocco dalle attuali pesanti difficoltà determinate dalla politica delle destre in Italia e in Europa.
I ricatti della destra saranno forse sminuiti (per ora) per quanto riguarda la durata del governo Letta, ma non quelli sulle scelte concrete che il governo deve fare.