La tragedia dei migranti: non solo 111 morti e circa 250 dispersi
“Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore continuo”. Così il sindaco
di Lampedusa, Giusi Nicolini. Che riferisce anche del fermo di un presunto scafista. Dalle parole del sindaco
emergono anche dettagli scioccanti sul naufragio. “È una tragedia immane. I superstiti hanno spiegato di aver
acceso i fuochi a bordo perché non avevano campo e i telefonini non prendevano. Sono così tutti finiti in
mare e raccontano che alcuni motopesca, due o tre, sono passati e sono andati avanti senza aiutarli. Questo è
quello che dicono loro, ma se è vero bisognerà fare luce anche su questo”.
La vergogna è continua. Al Forum Sociale Mondiale di Tunisi del marzo scorso abbiamo appreso che si
contavano in questi ultimi venti anni 16.175 morti nel Mediterraneo come tomba insepolta per i disperati che
tentano di raggiungere l’Europa. Per fuggire alla fame, alle privazioni, alla guerra, a regimi corrotti e
dispotici. Per semplicemente trovare il lavoro e un futuro.
Si spera che qualcosa cambi in Europa e in Italia per non permettere più queste tragedie. Papa Francesco si è
espresso: “Parlando di pace, parlando della inumana crisi economica mondiale, che è un sintomo grande
della mancanza di rispetto per l’uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime
dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa… Viene la parola vergogna: è una
vergogna!”. Attendiamo qualcosa da chi dovrebbe agire nelle istituzioni, come politica che adotta misure,
soprattutto da parte della sinistra. L’indignazione e il dolore sono premesse necessarie, ma non sufficienti,
purtroppo.
Giorgio Riolo su Lavori in corso