mio commento: la politica del fare, non si attua con twitter e boutade. Non è possibile continuare a dare credito a slogan di cui si riempiono la bocca i “politici” di questo secolo infausto. Sono troppi lustri che la scuola pubblica è lasciata a se stessa e quindi anche le strutture che dovrebbero ospitare gli addetti ai lavori e gli studenti sono obsolete e decadenti perché rimaste senza manutenzioni preventive. Insomma, un indagine su come stanno gli edifici scolastici era auspicabile e comunque giunge con un ritardo di circa 20 anni, a 20 mesi dall’insediamento dell’attuale governo, a quanto pare, poco tempestivamente. Oltretutto, ciò non significa risolvere problemi annosi. Problemi che colpiscono innanzi tutto le nuove generazioni che devono affrontare esclusivamente emergenze e l’istruzione pubblica è sempre meno tenuta in considerazione con tagli continui. Che la Scuola Pubblica sia meno considerata, istituzionalmente parlando, non lo penso solo io, ma, è un dato di fatto che l’ultima riforma della scuola è stata aspramente contestata sia dal personale docente e non docente che dagli studenti stessi. Per dare credibilità al proprio operato certi argomenti devono essere supportati da fatti tangibili. Mario Piromallo
Scuola, dopo 20 anni arriva l’anagrafe dell’edilizia: oltre 8mila istituti chiusi su 42mila
immagine dal sito de La Repubblica
A Sicilia e Lazio il record degli stabili disastrati. Presentata dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Da lunedì online condizioni di tutti edifici
di SALVO INTRAVAIA
ROMA – Più di 8mila edifici scolastici out, 3 plessi scolastici su dieci costruiti per altre finalità e più di un edificio su due realizzato prima del 1976: con oltre 40 anni di vita. Dopo vent’anni di attesa, ecco l’anagrafe dell’edilizia scolastica italiana: la fotografia della situazione in cui versano gli oltre 33mila immobili frequentati ogni giorno da 7 milioni e 800mila alunni e un milione di insegnanti, Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) e dirigenti delle scuole statali.
A presentarla questa mattina il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il sottosegretario Davide Faraone. “Gli edifici scolastici sono più sicuri a partire da oggi. Questa anagrafe non è una fotografia. E’ un video. Ora strumenti per intervenire”, twitta soddisfatta la Giannini.
“Giornata storica per #Ediliziascolastica. Finalmente – aggiunge sempre su Twitter Faraone – trasparenza e programmazione strategica interventi”. Da lunedì, infatti, le condizioni di tutti edifici in attività saranno online sul sito del ministero dell’Istruzione.
Una “operazione di trasparenza che permetterà alle famiglie di vedere come è fatta la scuola che scelgono per i loro figli”, ha spiegato il ministro. La situazione sullo stato di salute degli edifici scolastici del Belpaese, anche se in maniera parziale, è stata in questi anni indagata da Legambiente e da Cittadinanzattiva. Ma anche da qualche rapporto parziale predisposto dallo stesso ministero dell’Istruzione negli scorsi anni al fine di indirizzare in maniera più puntuale i finanziamenti utili a rendere più sicuri e “abitabili” i plessi scolastici italiani. Ma la vera notizia è che dopo quasi vent’anni di attesa e milioni di euro spesi a vuoto, il censimento degli immobili adibiti a scuola è finalmente pronto.
Lo strumento di indagine del patrimonio scolastico italiano è previsto da una legge del 1996. Ma non è mai stato portato a termine, nonostante siano stati spesi oltre 10 milioni di euro. L’Anagrafe è uno strumento indispensabile per l’ammodernamento degli istituti italiani, cui il governo Renzi ha puntato l’attenzione sin dai primi giorni di legislatura. Un comparto sul quale il premier ha deciso di indirizzare 4 miliardi di risorse pubbliche per rendere più accoglienti e sicure le scuole da nord a sud. I 4 miliardi serviranno anche a evitare la sfilza di incidenti che si verificano ogni mese negli istituti nostrani e che mettono a repentaglio la vita di milioni di alunni e docenti. Per finanziare i lavori di messa in sicurezza e totale ristrutturazione degli edifici scolastici, occorre conoscere il loro stato di degrado ed è l’anagrafe lo strumento che fa l’esatta radiografia della situazione sul territorio nazionale.
“Con queste risorse – è stato spiegato durante la presentazione – saranno effettuati oltre 3mila e 500 interventi che partiranno entro il 2016. “Ci vorranno alcuni anni – ha detto il ministro – per realizzare gli interventi necessari, forse 4, ma non certo 20 anni come ha detto Cittadinanzattiva”. In base ai dati presentati questa mattina, sono 33.825 in Italia gli edifici scolastici funzionanti, su un totale di 42.292. Ben 8.450 mila non risultano in funzione perché in ristrutturazione, dismessi o in costruzione. Con record per Sicilia e Lazio. E 17 quelli non attivi per calamità naturali. L’anagrafe, comunque, non è ancora completa: mancano all’appello l’8 per cento dei dati che ancora gli enti locali competenti non hanno trasmesso al ministero. In più, il 55 per cento degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1976. E più nel dettaglio, il 4 per cento prima del 1900, il 4 per cento tra il 1900 e il 1920 e l’8 per cento tra il 1921 e il 1945. E ancora: il 12 per cento tra il 1946 e il 1960 e il 27 per cento tra il 1961 e il 1975.
Buone notizie sul fronte delle barriere architettoniche: Il 71 per cento di tutti gli edifici scolastici è dotato di accorgimenti specifici per il superamento delle barriere architettoniche. E riguardo al trasporto alunni, 4 plessi su dieci offrono un servizio di trasporto alunni disabili e il 63 per cento dello scuolabus. Mentre il 67 per cento degli edifici scolastici italiani è raggiungibile con trasporti pubblici. Degli edifici scolastici costruiti appositamente per la destinazione scolastica sono 7 su dieci e il 77 per cento sono di proprietà dei comuni.
Quelli in affitto ammontano soltanto al 2 per cento. “Con l’Anagrafe dell’edilizia scolastica – ha spiegato il ministro Giannini – conosciamo le condizioni di ciascun edificio e abbiamo gli strumenti per intervenire”. “Questo – ha proseguito – non significa che anche in scuole ristrutturate di recente non possano verificarsi episodi che ci auguriamo rimangano solo memoria”.
fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/scuola/2015/08/07/news/scuola_giannini_il_100_degli_edifici_sono_sicuri_-120578986/?ref=HREC1-4