Le schiave dell’ISIS

La lista delle atrocità compiute dallo Stato islamico è lunghissima: le ha documentate una missione Onu che ha fatto tappa in Siria, Iraq, Turchia, Libano e Giordania. Guidata dall’ex ministra sierraleonese Zainab Bangura, inviata Onu. la missione ha accertato che il livello delle violenze contro le donne ha fatto un altro salto di qualità   Tra gli acquirenti (delle prigioniere rese schiave) “c’è una gerarchia – ha spiegato ancora Bangura – gli sheikh hanno la prima scelta, poi gli emiri, poi i combattenti”. Le ragazze vengono vendute, stuprate per qualche mese, poi rivendute a un prezzo che va calando di volta in volta. “Mi è stato riferito – ha spiegato l’inviata Onu – di una ragazza venduta 22 volte”. In alcuni casi la famiglia riesce a ricomprare la ragazza, ma deve mettere insieme l’equivalente di 5mila dollari, una cifra proibitiva. “Ho sentito di 3 ragazze che hanno cercato di suicidarsi ingerendo veleno per topi, ma sono state salvate e, di ritorno dall’ospedale, sono state picchiate” 

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