La Redazione
«Gravissima la decisione della Giunta Raggi di tagliare sugli asili nido per assumere insegnanti di religione. Una scelta retriva, degna del peggior conservatorismo che va in una direzione precisa: quella di divaricare le diseguaglianze sociali e di sottrarre risorse al futuro». Così Sinistra Italiana sul recente atto della Giunta capitolina.
Con la delibera 53 del 7 Aprile, infatti, la Giunta capitolina ha deciso di ridurre la pianta organica degli asili nido comunali di 50 educatrici ed educatori di asilo nido per l’assunzione di altrettanti insegnanti di religione cattolica per la scuola dell’infanzia.
Eppure la fase tra gli zero e i tre anni è determinante per lo sviluppo socio-emozionale, comportamentale e cognitivo dei bambini e proprio in questa fase sono fondamentali stimoli educativi e di socializzazione al di fuori dal contesto familiare. Numerosi studi danno conto che frequentare il nido ricopra un ruolo rilevante per lo sviluppo dei bambini, soprattutto di quelli nati in contesti svantaggiati.
La scarsissima disponibilità del servizio e i suoi costi, però, condizionano pesantemente l’accesso: in Italia solo il 20% dei bambini sotto i tre anni -considerando complessivamente l’offerta pubblica privata e convenzionata- frequentano un nido, nonostante l’Unione Europea avesse indicato tra gli obiettivi di Lisbona quello del 33%.
Sono proprio i bambini nati nelle famiglie più svantaggiate a fare le spese di questa scarsa offerta e dei costi alti delle rette. Fin dai primi mesi di vita, insomma, i bimbi del nostro paese sono selezionati per classe e la sindaca Raggi si fa alfiere di questa ingiustizia con un capolavoro di conservatorismo: non solo vengono sottratte opportunità ai bambini romani e posti stabili ai precari storici degli asili nido, ma tutto questo avviene per assumere insegnanti scelti dal vescovo.
Ancora una volta emerge la non laicità dello Stato e in questa occasione a scapito di un servizio che, per quanto detto, riveste un’importanza basilare per il benessere in quella fascia di età: un nido di qualità, con personale rispondente agli standard previsti e con provata professionalità rappresenta una garanzia di crescita armoniosa del bambino. La scelta adottata dimostra ancora una volta che a Roma la Giunta Raggi non va nella direzione auspicata per la gestione dei servizi educativi rivolti alla prima infanzia.
A questo capolavoro di ingiustizia che penalizza le bambine e i bambini della capitale, sottrae possibilità alle famiglie e opera un’ingiustizia nei confronti delle tante e dei tanti educatori di asilo precari si può porre fine solo ripristinando subito i 50 posti di educatori tagliati.
Claudia Pratelli, Segreteria Nazionale SI
Susanna Crostella, Segreteria Roma area metropolitana SI
fonte: Sinistra Italiana
Raggi taglia gli educatori degli asili nido per assumere insegnanti di religione