Roma: più che un voto una implorazione

Seppur a malincuore ho deciso di non accettare la proposta di Virginia Raggi di diventare assessore alla Cultura di Roma. Ci ho pensato a lungo: per me, che mi occupo della storia dellarte di Roma e che sono profondamente convinto della centralità della cultura nella vita democratica, sarebbe stata una straordinaria sfida professionale. Ma governare una città non è solo una questione professionale. Per farlo davvero bene – specialmente nella cultura – non si può essere capitani di ventura.” Ma vorrei sottolineare il valore politico della proposta di Virginia Raggi. Mi riconosco nei valori della Sinistra. Non ho mai votato Cinque Stelle, e se avessi votato a Roma, al primo turno avrei votato per Stefano Fassina. Quando più di un romano su tre vota per i Cinque Stelle (più di 2 su 3 al ballottaggio ndr) – con percentuali assai alte tra i più giovani e altissime nelle periferie – diventa evidente che non si tratta più di un voto di protesta, ma di una richiesta (quasi di un’implorazione) di governo. (Tomaso Montanari)

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